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martedì 26 marzo 2013

Incendiata auto a giornalista Leonardo Orlando

(gazzettadelsud.it) Ormai si può parlare di strategia della tensione. La mafia ha colpito ancora. La notte scorsa è stata incendiata l’auto del giornalista della Gazzetta del Sud Leonardo Orlando, cronista di nera e giudiziaria che da anni segue i principali avvenimenti dell’hinterland barcellonese. Intorno all’ una e trenta qualcuno ha appiccato il fuoco alla sua Ford Focus, parcheggiata sotto la sua abitazione in via Cesare Battisti a S.Lucia del Mela. Orlando, originario di Novara di Sicilia, abitava  lì da tempo da quando conviveva con un’agente della Polizia stradale del distaccamento di Barcellona.  Le fiamme, nonostante l’intervento dei Vigili del Fuoco, hanno completamente distrutto l’auto del giornalista. Subito sono scattate le indagini di Polizia e Carabinieri per far luce sulla grave intimidazione. Leonardo Orlando da anni segue per la Gazzetta del Sud le più importanti inchieste giudiziarie ed i fatti di cronaca più eclatanti. Ultimamente si era occupato dei tre omicidi commessi nel barcellonese. Quello del primo dicembre scorso di Giovanni Isgrò, assassinato in una sala da barba, del primo gennaio in un bar di Sant’Antonino dove fu freddato l’emergente Giovanni Perdichizzi ed il 4 febbraio a Montalbano dove fu ucciso il pastore Nicola Di Stefano,  figlioccio del boss di Novara di Sicilia, Tindaro Calabrese. Una escalation che dimostra come gli equilibri all’interno di Cosa Nostra siano in fase di assestamento dopo le operazioni delle forze dell’ordine che hanno smantellato i clan locali ed il recente arresto del boss Filippo Barresi, dopo  19 mesi di latitanza.  “Quando la mafia è in difficoltà alza il tiro perché ci vogliono intimorire”: E’ stato il primo commento del questore Carmelo Gugliotta all’attentato della notte scorsa. “Ma risponderemo con forza e chiarezza” ha concluso il questore. In effetti nel giro di un mese si tratta della terza intimidazione commessa nel barcellonse. Il 4 febbraio scorso era stata trovata la testa mozzata di un cavallo davanti alla casa di un maresciallo dei Carabinieri in servizio alla compagnia di Barcellona ed impegnato in importanti inchieste di mafia. Anche un avvocato ha recentemente subito un avvertimento ed ora è toccato ad un giornalista. Un tentativo di tappargli la bocca, di mettere a tacere la voce di un cronista esperto e sempre puntuale nei suoi articoli  nella descrizione e nelle analisi dei fatti  di Cosa Nostra. Solidarietà di Assostampa e dell'Unione nazionale cronisti italiani è stata espressa a Leonardo Orlando.  La sezione di Messina dell'Assostampa in una nota si dice "vicina al collega Leonardo Orlando, ed esprime il proprio sdegno per il vile attentato intimidatorio perpetrato ai suoi danni. Non è con questi atti che le organizzazioni mafiose possono pensare di zittire una voce libera che ha sempre raccontato i fatti di cronaca che si verificano nel comprensorio barcellonese, attenendosi solo e scrupolosamente alla verità.  Il collega Orlando ha la solidarietà di tutti i giornalisti messinesi che impegnati sul fronte della cronaca nera non si faranno certo intimidire da questi comportamenti e rivendicano ad alta voce la piena libertà di stampa fondamento della democrazia". "Chiediamo alle forze dell'ordine e alla magistratura - affermano Guido Columba, presidente nazionale dell'Unci, e Leone Zingales, presidente del Gruppo siciliano dell'Unione nazionale cronisti - di fare piena luce sull'episodio.

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