Cerca nel blog

mercoledì 25 settembre 2013

SCILABRA, LO BELLO E BIANCHI RIMANGONO BARTOLOTTA AI SALUTI

di Giuseppe Bianca -
I toni sono pacati ma decisi. Ferma la volontà di riaprire un dialogo, ma altrettanto chiara la determinazione a non andare via. Scilabra, Lo Bello e Bianchi rimangono al loro posto. Al fianco di Rosario Crocetta. Nino Bartolotta valuterà nelle prossime ore, ma è disponibile a dare le dimissioni in una ottica di rafforzamento dell’azione di governo di Crocetta e di ricomposizione del quadro politico generale.
Dispiaciuti e provati, ma motivati a proseguire in un’azione di governo, forte ed efficace, i tre assessori confermati, sono stati autori di scelte importanti e strategiche, di riforme che li hanno sovraesposti. A rompere il ghiaccio Nelli Scilabra: “Siamo quattro assessori e quattro dirigenti del partito, non c’è qualcuno che può proclamarsi più PD degli altri. Bisogna rivedere i personalismi, e scelte di questo tipo non si possono assumere sulla base di valutazioni come quelle che sono state fornite”.
Mariella Lo Bello, che rivendica lo storico risultato siglato con i forestali dopo sessanta anni, senza aumento della spesa, e con il rafforzamento di diritti, garanzie e prospettive, nel settore, esprime con altrettanta fermezza rispetto alla direzione regionale di ieri, la serenità per un lavoro svolto, incardinato in una prospettiva nuova per metodo e sostanza.
Calibrato, sereno ma efficace nella sua sintesi , l’intervento di Luca Bianchi, che ha riassunto l’impegno di ridare credibilità alla Sicilia all’esterno, attraverso sacrifici all’interno di contenimento della spesa, di riduzione e di riforme strutturali.
“Non so se è il migliore dei governi del dopoguerra in ogni caso non lo sono neanche i partiti. Voglio dare atto al PD del contributo di raccordo e di forte sostegno in occasione della finanziaria approvata, che è l’esatto contrario, mi pare, di quello che viene rimproverato in termini di presunta, mancata sinergia”.
Bianchi aggiunge che rimarrà se il PD, tra Roma e la Sicilia, lo vorrà e se, soprattutto se ci saranno le condizioni di disponibilità oggettiva a proseguire nel percorso intrapreso.
Diversa la posizione di Nino Bartolotta, pronto a rimettere nelle mani di Crocetta e del partito, la propria delega nel caso in cui questo possa servire da spunto per una lettura diversa e per una riconciliazione tra le parti. Gesto nobile, ma forse, ormai inutile.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.