Ai Dirigenti dei
settori, Ai Responsabili dei servizi, Ai Responsabili degli uffici e, p.c.: Al
Sindaco, Agli Assessori, Al Segretario
Generale, Al Collegio dei Revisori dei conti
S E D E
Oggetto: Bilancio di previsione e spese
dell’ente.
La presente per invitare chi di Voi è
preposto alla predisposizione degli atti di utilizzo delle risorse
finanziarie dell’ente al pieno rispetto di quanto previsto dal
regime di esercizio provvisorio (impegni in dodicesimi) e dal P.R.O.
(Piano delle Risorse e degli Obiettivi) pluriennale.
Si chiede, in particolare, di
monitorare le spese per servizi e, qualora le risorse a disposizione
dovessero rilevarsi insufficienti, di acquisire specifici indirizzi
politici relativi a quali servizi ridurre e/o non rendere. In caso di
mancata resa dei necessari indirizzi politici vi invito, per quanto
di competenza in funzione del ruolo ricoperto, a decidere in
autonomia ed evitare la concretizzazione di partite debitorie.
Ormai tutti siamo a conoscenza delle
difficoltà che hanno i Comuni per far quadrare il proprio bilancio e
della sussistenza di stati di squilibrio finanziario che devono
essere colmati e quindi ritengo che le SS.LL. possano presumere, come
presume il sottoscritto, che sarà molto difficile che determinati
stanziamenti di bilancio vengano impinguati (anche se si tratta di
servizi essenziali e/o indispensabili, che non si possono comunque
rendere se non ci sono le risorse).
Nel ribadire che dobbiamo acquisire
prestazioni di servizi in misura non superiore a quello che possiamo
pagare, Vi invito a non determinare partite debitorie considerato che
le stesse, come a più riprese evidenziato dagli organi di controllo
(collegio dei Revisori dei Conti e Corte dei Conti), “costituiscono
indice di una gestione anomala con ripercussioni negative sulla
liquidità, il pareggio di bilancio e il rispetto dei vincoli imposti
dal Patto di Stabilità”.
Voglio ricordare, inoltre, quanto
rappresentato dal Segretario Generale dell’ente con nota prot.
14048 del 07/05/2013, che mi pare pienamente aderente alla questione
trattata con la presente, ovvero “l’esigenza di non trasformare
il debito fuori bilancio, da evento straordinario a ordinaria
modalità di gestione della spesa, determinata dall’esiguità degli
stanziamenti, inidonei a far fronte a spese obbligatorie e non
rinviabili e così soddisfatte in violazione delle regole
giuscontabili… Si raccomanda, quindi, l’adozione di tutte le
misure utili ad evitare l’insorgenza di nuovi debiti, nonché
l’adozione di misure prudenziali volte a limitare l’impatto
negativo delle passività già esistenti e sopravvenute agli
equilibri di bilancio, in attuazione ad un’opera costante di
monitoraggio e ricognizione…”.
Il Dirigente
Francesco Subba
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