Il tribunale se ne va, l’ospedale
smobilita, i buchi nei bilanci pubblici crescono, i porti e i
trasporti sono penosi, i servizi sociali sono ridotti al minimo, le
tasse aumentano, il comparto turistico soffre, la programmazione
langue, le decisioni sulla realizzazione delle opere pubbliche (vedi
depuratore) continuano a passare sulla testa degli Eoliani, il
rispetto delle leggi e delle regole di civile convivenza sono,
nell’arcipelago, sempre più “cose da fessi”, oltre al fatto,
non marginale, che l’orgoglio isolano e il senso di comunità sono
valori quasi perduti…
Dopo un simile elenco, anche se fossi
fraternamente legato a chi ci amministra (e amministrato) avrei
l’ardire di manifestargli qualche dubbio circa l’efficacia della
sua azione.
Mi è stato però sconsigliato di
infastidire i “manovratori” (molto suscettibili, pare) e
suggerito di accettare di buon grado le spiegazioni degli “esperti”
di palazzo che attribuiscono la totale responsabilità dei
“problemini” locali alla revisione della spesa pubblica
(traduzione dell’abusata spending review), alla Merkel o a supposti
complotti planetari orditi da forze oscure (in questo singolare
caso, non all’opposizione perché assente).
Dunque, una sola certezza: non è un
problema di uomini e di metodi!
Nessuna delle “illustri e sottili
intelligenze” di questo paese si spinge ad ipotizzare né tantomeno
ad affermare (se non nascosto tra i tavoli di un bar) che abbiamo una
classe politica e dirigente magari volenterosa ma inadeguata,
oltreché culturalmente compromessa e tollerante con ciò che
dovrebbe cambiare o combattere, e che bisognerebbe preparare una
generazione di svolta, slegata dagli atavici intrecci di interessi.
A me (come ad altri) tocca
“sopportare”, obtorto collo, le scelte delle “volontà
superiori”, quelle capaci di indirizzare (o deviare?) l’elettorato;
agitarsi e biasimare serve a poco, il paese non è pronto a cambiare.
Concludo con un
aforisma illuminante: “dove il sole della cultura e della politica
è basso, i nani sono visti e si atteggiano come giganti…”
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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