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giovedì 12 giugno 2014

Le lucertole "scomparse" da Lisca Nera. Il "giallo" chiarito anche grazie all'attività di Nesos

Comunicato stampa.
Una piccola “storia naturale” eoliana dimenticata è stata riportata alla luce e riproposta all’attenzione della moderna letteratura scientifica grazie all’attività di ricerca dell’associazione Nesos, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze.
In un articolo apparso su “Scripta Herpetologica”, una monografia pubblicata dalla SHI (Società italiana di Erpetologia), viene narrata la curiosa storia di una popolazione animale andata incontro all’estinzione – per cause apparentemente misteriose – molto prima che l’isolotto dove viveva venisse eroso dalle onde.
Si tratta del piccolo Lisca Nera, di fronte a Panarea, dove ancora alla fine degli anni Quaranta l’archeologo Luigi Bernabò Brea aveva trovato tracce di presenza umana risalente all’età greca e romana, e dove mezzo secolo prima lo zoologo Enrico Giglioli aveva scoperto una piccola popolazione di lucertole, mai più ritrovata dai naturalisti che hanno visitato l’isolotto negli anni successivi.
Il “giallo” viene svelato dopo una paziente ricostruzione degli eventi, condotta sulla base delle informazioni contenute nei diari di viaggio e nelle collezioni museali ottocentesche.
L’articolo, disponibile in formato pdf, è in inglese e può essere richiesto da chi fosse interessato ai responsabili dell’associazione Nesos (tel. 090 9814838 – email: associazionenesos@gmail.com).

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