(Nando Bianchi) Quando un medico cura un paziente senza aver stabilito esattamente la malattia……..ahimè per il paziente non c’è molta speranza di sopravvivenza.
Così mi sembra che vadano le cure per le Eolie.
Come si può pensare che la terapia giusta sia quella di continuare a deturpare costantemente il territorio, per far sì che i nostri agognati turisti arrivino in modo sempre più veloce ( ipotesi aeroporto), avere 500 posti barca, tre navi da crociera ormeggiate nei nostri porti e chi più ne ha più ne metta, e risolvere come d’incanto problemi che annualmente (e badiamo bene sono sempre gli stessi) si presentano.
Forse sarebbe bene cominciare a dare a Cesare quel che è di Cesare.
La classe politica eoliana, passata e recente, ha creato nelle Eolie un clima di permissivismo e favoritismo tale da impedire oggi qualsiasi ripristino di condizioni accettabili sia per chi ci vive che per chi viene in vacanza. Non c’è mai stato uno sviluppo programmato del territorio nè degli obbiettivi da raggiungere
( vedi in ordine di tempo la situazione di Marina Corta sempre più in agonia e con la certezza che da salotto di Lipari è diventata sala mortuaria).
Se non ricordo male negli anni da me vissuti a Marina Corta l’Amministrazione impose a tutti coloro che avevano qualcosa da offrire ( escursioni –fitti -noleggi etc) di procurarsi una sede espositiva dove poter proporre i loro prodotti facendo di fatto balzare i fitti alle stelle ( furono affittati anche sottoscala).
Oggi ritroviamo la stessa situazione iniziale di Marina corta, sia sul corso principale che al porto di Sottomonastero e a nulla sono valse finora le richieste della federalberghi a mettere fine a tale rappresentazione che puntualmente si verifica ad ogni arrivo di aliscafo o nave.
Cosa succederà quando il megaporto sarà realizzato? Il tutto si raddoppierà? O si interverrà? Ma forse sarà tardi. Primo perché il tempo fa acquisire sulla carta dei diritti, secondo perché penso che nessuno si metterà contro e nessuno vorrà rinunciare a centinaia di preferenze cosi utili in fase elettorale.
Per non parlare dei “funghi” che crescono all’imbrunire sul corso principale. L’unica strada dove poter passeggiare lontano da auto e motocicli diventa un percorso da slalom gigante tra esposizioni- tavoli - cartelloni etc.
Gli imprenditori turistici continuano ad avvalersi di prestazioni basate principalmente su collaborazioni al risparmio e poco professionali. Non ho mai assistito ad una loro presa di posizione nel richiedere e nell’ottenere la realizzazione di istituti formativi a livello turistico. Continuano invece a richiedere sempre un turismo medio – alto ( senza comunque indicare come ottenerlo e principalmente come trattenerlo).
Che la crisi di fatto c’era già e che nel 2009 avremmo avuto il picco più alto era risaputo, ma quali sono state le strategie utilizzate per fronteggiare? Si è continuato imperterriti a visitare le solite borse turistiche dall’esito sin qui scontato, e. se non ricordo male quest’anno sono stati investiti dei soldi per partecipare alla Borsa di Praga un paese di 10.000.000 di abitanti con un reddito medio inferiore a quello italiano, ma chi ha partorito quest’idea?
Potrei continuare ma penso che la malattia avanza e le cure non aiutano.
Come si può pensare che la terapia giusta sia quella di continuare a deturpare costantemente il territorio, per far sì che i nostri agognati turisti arrivino in modo sempre più veloce ( ipotesi aeroporto), avere 500 posti barca, tre navi da crociera ormeggiate nei nostri porti e chi più ne ha più ne metta, e risolvere come d’incanto problemi che annualmente (e badiamo bene sono sempre gli stessi) si presentano.
Forse sarebbe bene cominciare a dare a Cesare quel che è di Cesare.
La classe politica eoliana, passata e recente, ha creato nelle Eolie un clima di permissivismo e favoritismo tale da impedire oggi qualsiasi ripristino di condizioni accettabili sia per chi ci vive che per chi viene in vacanza. Non c’è mai stato uno sviluppo programmato del territorio nè degli obbiettivi da raggiungere
( vedi in ordine di tempo la situazione di Marina Corta sempre più in agonia e con la certezza che da salotto di Lipari è diventata sala mortuaria).
Se non ricordo male negli anni da me vissuti a Marina Corta l’Amministrazione impose a tutti coloro che avevano qualcosa da offrire ( escursioni –fitti -noleggi etc) di procurarsi una sede espositiva dove poter proporre i loro prodotti facendo di fatto balzare i fitti alle stelle ( furono affittati anche sottoscala).
Oggi ritroviamo la stessa situazione iniziale di Marina corta, sia sul corso principale che al porto di Sottomonastero e a nulla sono valse finora le richieste della federalberghi a mettere fine a tale rappresentazione che puntualmente si verifica ad ogni arrivo di aliscafo o nave.
Cosa succederà quando il megaporto sarà realizzato? Il tutto si raddoppierà? O si interverrà? Ma forse sarà tardi. Primo perché il tempo fa acquisire sulla carta dei diritti, secondo perché penso che nessuno si metterà contro e nessuno vorrà rinunciare a centinaia di preferenze cosi utili in fase elettorale.
Per non parlare dei “funghi” che crescono all’imbrunire sul corso principale. L’unica strada dove poter passeggiare lontano da auto e motocicli diventa un percorso da slalom gigante tra esposizioni- tavoli - cartelloni etc.
Gli imprenditori turistici continuano ad avvalersi di prestazioni basate principalmente su collaborazioni al risparmio e poco professionali. Non ho mai assistito ad una loro presa di posizione nel richiedere e nell’ottenere la realizzazione di istituti formativi a livello turistico. Continuano invece a richiedere sempre un turismo medio – alto ( senza comunque indicare come ottenerlo e principalmente come trattenerlo).
Che la crisi di fatto c’era già e che nel 2009 avremmo avuto il picco più alto era risaputo, ma quali sono state le strategie utilizzate per fronteggiare? Si è continuato imperterriti a visitare le solite borse turistiche dall’esito sin qui scontato, e. se non ricordo male quest’anno sono stati investiti dei soldi per partecipare alla Borsa di Praga un paese di 10.000.000 di abitanti con un reddito medio inferiore a quello italiano, ma chi ha partorito quest’idea?
Potrei continuare ma penso che la malattia avanza e le cure non aiutano.