Tirrenia e' stata finora "caratterizzata da una commistione perversa fra servizio di interesse sociale, e linee che dovrebbero essere gestite in una pura ottica economica. E' questo il nodo centrale da sciogliere" secondo Confitarma, che rivolge al Governo alcune proposte per il futuro della compagnia di navigazione.
In particolare, la confederazione degli armatori sottolinea l'esigenza di "acquisire l'assenso comunitario in virtu' del quale il processo di privatizzazione delle societa' del gruppo Tirrenia sara' assimilato a quello della liberalizzazione attraverso contratti di servizi". Il primo passo da seguire, secondo Confitarma, dovra' essere "lo scorporo delle linee di interesse sociale da quelle non sovvenzionabili. Il passaggio del controllo delle Regionali marittime Toremar, Caremar, Saremar e Siremar assume quindi i caratteri di urgenza. Nel passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni dovra' essere valutato, per il caso Sardegna, anche lo shift delle linee Tirrenia che non potranno mai garantire un ritorno economico". Le linee stagionali esercitate dall'ex Adriatica come quelle con le Tremiti "potrebbero diventare oggetto di un'intesa ad hoc con la Regione Puglia".
Quanto al processo di privatizzazione, secondo Confitarma "le Regioni dovrebbero gestire la cessione del capitale delle societa' regionali ai privati, individuati con procedure ad evidenza pubblica". Infine, gli armatori sottolineano che "le procedure di privatizzazione e liberalizzazione dei servizi dovranno essere definite entro la scadenza del 31 dicembre 2009 imposta dalle autorita' comunitarie".
Notizia del 21/07/09 a cura di Salvatore Sarpi