(nota del direttore) Nella "telenovela degli ex Pumex" sembra di essere davanti alla famosa "tela di Penelope": da una parte c'è chi tesse dall'altra, incredibilmente, c'è chi scuce. Questa è la nostra impressione dopo l'ennesima (giusta) presa di posizione degli ex Pumex che, come si legge nel comunicato che segue, inviato anche al sindaco, al dirigente del IV settore e al presidente del consiglio comunale di Lipari, sono di nuovo costretti a dichiarare lo stato di agitazione per poter rivendicare il loro diritto ed incassare la somma dell'integrazione salariale già liquidata dalla Regione e che giace in banca in attesa di un gesto, non molto complesso a dire il vero, come la predisposizione di un atto che consenta alla banca di erogare la cifra.
Una cifra che seppur irrisoria, rispetto ai problemi che gli ex Pumex, hanno risolto e stanno risolvendo alla macchina del comune di Lipari, consentirebbe a molti di poter far fronte a qualche piccola scadenza.
COMUNICATO EX LAVORATORI DELLA POMICE.
Con la presente ed a seguito delle numerose promesse, mai mantenute, circa la veloce erogazione dell’integrazione salariale del I° semestre 2009, non ultimo l’incontro del 08.07.2009 con i dirigenti del II° Settore e del IV° Settore, nel quale si rassicuravano tutti gli ex lavoratori della pomice, gli stessi a quindici giorni dall’ultimo incontro, non avendo ancora percepito un solo centesimo, dichiarano lo stato di agitazione sino a quanto non percepiranno le “integrazioni” spettanti sino a Giugno 2009, già liquidate dalla Regione Siciliana.
Inoltre si fa presente che, anche in funzione della comunicazione degli ex lavoratori della pomice, del 18.12.2008 riportata al protocollo generale al n° 42504, dove tra l’altro si ribadiva la volontà di “vigilare – controllare – verificare su eventuali favoritismi e/o facili future assunzioni e/o incarichi diretti da parte dell’Amministrazione comunale e/o Società riconducibili alla stessa Amministrazione”, di comunicarci con cortese sollecitudine le presenze, comprese malattie e/o ferie con relative autorizzazioni e le attività svolte dai dipendenti ché non aderiscono allo stato di agitazione per le opportune considerazioni e le relative azioni legali da intraprendere in base alle normative vigenti.
Notizia del 22/07/09 a cura di Salvatore Sarpi