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domenica 30 maggio 2010

"Curiosando nel passato". Il nostro editoriale e i chiarimenti del presidente dell'ASD "Le majorettes di Lipari"

L'editoriale - Come già anticipato abbiamo ricevuto sabato pomeriggio una nota non firmata a proposito di quanto sarebbe accaduto nel saggio "Curiosando nel passato".
Così come è nello stile e nella deontologia di questo giornale abbiamo deciso di non pubblicarla non essendo firmata. Nello stesso tempo, però, abbiamo inviato alla mail da cui questa nota proveniva di volercela rinviare firmata, onde procedere alla pubblicazione.
Certo sarebbe stato più facile pubblicarla poichè le polemiche generano sempre attenzione e, nel caso di internet, accessi. Ma questo per noi non importa: esiste una regola precisa "Metterci la firma e la faccia", così come fa questo direttore ogni giorno.
Abbiamo appreso che altri "colleghi" hanno dato spazio a tale missiva, accompagnandola addirittura con una foto dove veniva evidenziata una bimba che sarebbe stata al centro del presunto favoritismo. Di questo in poche parole si trattava.
Siamo in democrazia ed ognuno può fare quello che vuole, anche addittare al pubblico una bimba che non vediamo che colpe possa avere, ammesse che ci siano. Ma, per fortuna, nel bene e nel male, non siamo tutti uguali.
Stasera, invece, abbiamo ricevuto una lettera firmata dal presidente dell'ASD "Le majorettes di Lipari " Cinzia Favaloro che pubblichiamo, perchè firmata e poichè pensiamo rappresenti un momento di chiaramento.
IL TESTO:
Mi dispiace che un semplice evento creato per divertire venga strumentalizzato per gettare fango sul lavoro che da anni svolgiamo io, Manuela, Claudia e Bartolina con l’ASD Le Majorettes di Lipari.
Innanzitutto mi compiaccio del fatto che l’autore o autrice della lettera non si sia firmata. Già questo è un bell’ esempio di personalità e carattere nell’affrontare un “problema” se così lo possiamo chiamare.
In secondo luogo vorrei precisare alcune cose in merito alla manifestazione. Il saggio si è svolto in due parti. Una prima parte consisteva proprio in una competizione e una seconda parte di esercizi su basi musicali riguardanti il tema del saggio.
La competizione prevedeva l’esecuzione di un percorso a tempo, con precise modalità di esecuzione e relative penalità negli errori. Inoltre a determinare il punteggio finale era anche l’esecuzione di un esercizio di corpo, sempre a squadre, sulla basa musicale “Hey Ho”.
Tutto questo è stato ampiamente spiegato durante gli allenamenti ai bambini, che sapevano bene a cosa andavano incontro. Nel corso del saggio è anche stato spiegato al pubblico, ma per problemi di impianto acustico (è difficile amplificare il Palazzetto Nicola Biviano a causa di una forma di eco che si crea) forse non è stato ben recepito.
Per essere ancora più precisi, alla fine del percorso era la squadra verde ad essere in vantaggio, ma la squadra rossa ha recuperato il punteggio con l’altra esibizione. Se proprio volessimo essere pignoli potremmo anche dire che la squadra privilegiata doveva essere la verde, da me capitanata, presidente dell’associazione, in quanto il giudice della competizione era mia sorella Cristina che indossava tra l’altro la maglietta verde. Non mi sembra proprio il caso di scendere nel ridicolo!
A dispiacerci non sono tanto le critiche mosse nei nostri confronti, perché si sa che non si può accontentare tutti , ma l’insegnamento che si sta dando a questi bambini.
Il saggio è stato un momento di grande divertimento per tutti, ha visto la collaborazione non solo della scuola elementare di Lipari, ma anche di quella di Quattropani.
Il nostro spirito era quello di creare un’unione tra i partecipanti ed infatti le squadre sono state sorteggiate e non scelte da noi; alcuni bambini tra l’altro mancavano per malattia e può essere che avrebbero determinato la vittoria di un’altra squadra.
È normale che in una competizione ci sia qualcuno che vince e qualcuno che perde. Non è normale far vivere ai bambini questi momenti come scuse per scagliarsi contro gli avversari o contro chi organizza qualcosa di bello per gli altri. Non sarebbe neanche una soluzione come qualcun altro ha proposto, fare una coppa per tutti i partecipanti.
La “semplice e ripetitiva medaglietta”, che tanto viene disprezzata, oltre ad essere stata acquistata con i soldi, rappresenta un ricordo di quella che dovrebbe essere una bella esperienza. Aiutiamo questi bambini a crescere e ad apprezzare quello che viene fatto per loro.
Competizione vuol dire saper accettare la sconfitta e trarne insegnamenti positivi. Non sto certo qui a fare la morale a nessuno, ma dato che non so a chi di preciso mi sto rivolgendo con questa mia risposta credo di potermi permettere queste riflessioni.
Sono ormai 11 anni che svolgiamo questa attività e di queste critiche o anche peggiori ce ne sono state rivolte a centinaia. Ovviamente oggi è molto più facile tramite internet permettersi di screditare il lavoro degli altri, senza avere la minima competenza o conoscenza di quello che si sta trattando. Inutile continuare con le polemiche, certamente non ci fa piacere quello che abbiamo letto (NDD. ribadiamo non su questo sito), ma ci facciamo forza ricordandoci che quello che noi facciamo è per dare qualcosa di noi a questi bambini, non ci guadagniamo nulla se non la soddisfazione che proviamo nel vederli realizzare queste manifestazioni.
Accettiamo qualsiasi critica positiva, perché si è sempre in crescita, ma rifiutiamo di lasciarci coinvolgere da assurde dichiarazioni fatte senza nessun fine costruttivo.
Cinzia Favaloro