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venerdì 4 giugno 2010

LIPARI&TURISMO di Aldo Natoli

(Aldo Natoli) Tempo addietro ho richiamato l’attenzione degli Amministratori locali e degli Operatori turistici e commerciali sui pericoli che facili gemellaggi ed un utilizzo improprio e speculativo del nome “Eolie” potevano comportare all’immagine del nostro comprensorio. La mia preoccupazione ha riscosso qualche consenso, qualche critica, e soprattutto l’indifferenza dell’Amministrazione Comunale. Ma il risultato delle mie preoccupazioni si può dedurre dalla copertina (vedi foto) di uno dei tanti cataloghi distribuiti alla BIT di Milano.
Apprendo dalla stampa che gli Imprenditori e Albergatori di Taormina sono “sul piede di guerra” contro l’utilizzo improprio del marchio Taormina e chiedono alla Regione ed alla Provincia un provvedimento urgente per arginare le iniziative che dall’esterno della città promuovono o pubblicizzano il nome di Taormina per attività commerciali o strutture ricettive, che con la città non hanno nulla a che spartire, al solo scopo di attirare ingannevolmente il turista in zone anonime. E se si preoccupano gli operatori economici della Perla Ionica, a maggior ragione dovrebbero preoccuparsi quelli delle “sette sorelle”, dal momento che le Eolie rappresentano un ingrediente di grande attrazione per molte località ed attività che operano sulla terraferma. Ma purtroppo il nostro Paese diventa sempre più fragile e vulnerabile a seguito di una politica che consente tutto ed il contrario di tutto, ed è sempre meno competitivo con ad altre realtà insulari raggiungibili con voli a basso costo, quali Lampedusa e Pantelleria. Neanche la grave crisi economica, sempre più incalzante, mette tutti d’accordo per creare una regia che programmi uno sviluppo turistico sostenibile che possa porre fine alle molteplici contraddizioni con le quali si opera nei vari settori: si parla di destagionalizzazione ma si aboliscono i parametri dimensionali per l’apertura di nuovi esercizi di somministrazione ignorando che in periodi di bassa stagione è necessario disporre di spazi interni, e si continua a tenere occupato il Palazzo dei Congressi per altre finalità; si vuole il turismo di qualità ma si lascia il territorio in stato di abbandono e senza controlli. Basta dare uno sguardo al belvedere di Quattrocchi, ed alle strade del centro storico di Lipari.
Anna Miracula ci ha fornito in questi giorni uno spaccato sul reale degrado che regna nell’isola; non si vogliono i barconi che portano i turisti “mordi e fuggi”, ma poi questi servizi vengono sponsorizzati in tutto il Mondo dalle Istituzioni e dagli Operatori locali. Potrei continuare, ma voglio evitare di essere bollato ancora una volta come “monotono” dal Primo Cittadino