(Gazzetta del sud- Peppe Paino) Sul cosidetto mega porto di Lipari «si troveranno i giusti equilibri e le necessarie compensazioni». Lo ha annunciato a Lipari il sottosegretario autonomista alle Infrastrutture e trasporti Giuseppe Maria Reina in riferimento alla contrarietà all'opera, da 80 milioni di euro, del Pd, alleato del governo Lombardo che ha dato il via libera all'operazione.
E' il commento del sottosegretario sembra ressere rivolto soprattutto alla contrarietà all'opera espressa dal Pd, alleato del governo Lombardo. Una posizione netta, come si ricorderà, manifestata di recente dal segretario regionale Giuseppe Lupo dopo le sollecitazioni giuntegli dalla sede di Lipari dove i tesserati, in alternativa sono pronti a restituire i loro contrassegni.
Reina sulla questione ha evidenziato che non è più pensabile realizzare opere pubbliche di grande entità senza l'ausilio dei privati perchè non ci sono risorse bastevoli. «Ma la politica – ha osservato – deve vigilare perché le opere vengano fatte nell'interesse collettivo. Quanto si deve realizzare deve venir fuori dalla discussione e dal confronto nell'interesse dei cittadini». Non giova a nessuno la contraddizione ideologica. Il sottosegretario a tal proposito ha dichiarato che «chi in politica cerca elementi di divisione o di polemica deve cambiar mestiere».
La politica certo deve vigiliare. A proposito del mega porto, o meglio della rifunzionalizzazione delle strutture portuali esistenti, va ricordato che due anni fa il Consiglio comunale di Lipari ha approvato una serie di paletti per stabilire cosa la società Lipari Porto spa potrà fare e gestire per 50 anni tra Marina corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro. Paletti o limitazioni, probabilmente da migliorare, relativamente all'impiego esclusivo della manodopera locale, ma che ci sono. Così come non può essere sottaciuto che i locali concessi dal Comune di Lipari come quota societaria alla scadenza dei cinquant'anni torneranno nella disponibilità dell'ente. A due anni dalla costituzione della "Lipari Porto" inoltre, si sostiene come se gli atti notarili non contassero nulla, che il Comune starebbe partecipando nelle spese societarie. «Nulla di più falso» sottolinea il presidente Nando Corrado. «Le spese complessive sostenute finora per circa 300 mila euro – precisa – sono state sostenute dal socio privato come da bando di gara e gli esborsi futuri saranno sempre a carico della Lipari Porto S.p.A. . I bilanci sono pubblici e a disposizione di chi volesse consultarli nella sede di via Salaria a Roma o presso la Camera di Commercio in attesa dei locali messi a disposizione nell'isola». Sui progetti, invece, specie per Marina corta, Sottomonastero e Marina lunga ci sarebbe tanto da discutere tant'è che i consiglieri comunali di opposizione, Giacomo Biviano del Pd e Adolfo Sabatini di "Nuovo Giorno" hanno più volte chiesto di conoscere i nuovi elaborati approvati dalla Soprintendenza di Messina.
Legambiente, domenica scorsa a Lipari attraverso Gianfranco Zanna, ha comunque già reso noto che si opporrà fermamente.
Siremar - Tornando al sottosegretario Reina, l'esponente governativo ha tranquillizzato gli isolani, specie quelli lontani da Lipari e quindi più disagiati, su uno dei pericoli della privatizzazione Siremar.
«Lo Stato – ha detto – garantirà la continuità territoriale perchè le isole dovranno mantenere il loro livello di vita. E su quest'aspetto va chiarito che l'Unione Europea non è contraria ma ha chiesto soltanto delle informazioni».
Il sottosegretario si è soffermato anche sull'approvazione dell'emendamento con il quale sono stati assicurati i fondi Fas per il sud e anche per le isole minori. «Ora cambierà tutto. Il Cipe – ha spiegato Reina – prevedeva la maggior parte degli interventi al nord. Adesso si dovrà rimodulare questa impostazione con il via libera del Tesoro che non può lasciare l'Italia spezzata in due. E in questo contesto dovranno essere valorizzate tutte le isole minori siciliane".