ANSAmed) - BRUXELLES, 28 MAG - Creare un sistema di allerta
efficiente di potenziali tsunami nel Mediterraneo: e' questo il
tema di cui discuteranno sessantasei esperti di tutta la regione
e dei Balcani ad un seminario organizzato dal programma di
cooperazione sulla protezione civile dell'Ue (PPRD Sputh).
Secondo il sito web di Enpi (www.enpi-info.eu), il seminario
si tiene in una delle aree piu' esposte al rischio tsunami nel
Mediterraneo, a Stromboli, dal 30 maggio al 2 giugno. I
partecipanti saranno informati di come la rete regionale di
istituti scientifici NEAMTWS possa ora riuscire ad avvertire
terremoti o movimenti sottomarini che possono generare tsunami.
Il sistema puo' anche identificare potenziali aree di impatto
del fenomeno, predire la sua propagazione e il tempo di arrivo,
rilasciando un allarme alle autorita' nazionali.
Il seminario spieghera' come scambiare dati sui livelli del
mare possa confermare lo tsunami e fornire informazioni sulla
sua ampiezza, anche se a causa della breve durata dell'onda nel
Mediterraneo non sempre e' possibile aspettare questo tipo di
conferma prima di dare l'allarme. Statisticamente, gli tsunami
del Mediterraneo sono piu' frequenti di quelli dell'Oceano
indiano e hanno causato danni estesi e perdite di vite nel corso
dei secoli. Secondo l'agenzia Ue dell'ambiente negli ultimi 500
anni sono stati registrati 200 tsunami, soprattutto nell'area
dei mari Egeo, Ionio e Tirreno, il Mar di Marmara, lungo le
coste dell'Algeria e a Cipro. Il programma PPRD South dell'Ue e'
gestito da un consorzio guidato dalla protezione civile italiana
insieme a Francia, Algeria, Egitto e Unisdr. (ANSAmed)
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