(fonte 5w) In queste ore il Paese è piagato dalla tragedia del terremoto in
Emilia-Romagna, ma bisogna prepararsi anche a un probabile tsunami nel
Mediterraneo. Sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia le
regioni a rischio maremoto. A Stromboli sono stati invitati a
partecipare a un summit, su una delle isole del Mediterraneo più esposte
al rischio, rappresentanti dei tre Centri di competenza del
Dipartimento della Protezione civile (Ingv, Ispra e Università di
Bologna) e cinque delle regioni italiane più esposte, con il sindaco di
Lipari.
Dal 30 maggio si tiene il workshop sul rischio maremoto.
L'iniziativa è organizzata dal Programma euro-mediterraneo Pprd South,
in collaborazione con l’Ioc dell’Unesco. Obiettivo dell’iniziativa -
come comunicano dalla Protezione civile -, coinvolgere attivamente i
rappresentanti dei Paesi esposti al rischio maremoto nel Mediterraneo
nelle attività intraprese dal gruppo di lavoro Neamtws per la
costituzione di un sistema di allertamento da rischio maremoto per il
Nord Est Atlantico, Mediterraneo e Mari collegati.
Sul tema dell’allertamento per il rischio tsunami, il Dipartimento
della Protezione civile ha avviato in questi ultimi anni un percorso di
studio, collaborazione e scambio di esperienze sia con la comunità
scientifica italiana, sia a livello europeo e internazionale, con la
Commissione Europea e l’Unesco. Un percorso importante perché, anche se
meno frequenti rispetto a quelli che si verificano nell’Oceano Pacifico o
Indiano, gli tsunami nel Mediterraneo hanno causato nel corso dei
secoli ingenti danni e perdite di vite umane.
In particolare, nell’ambito del progetto Neamtws, nel 2009 il
Dipartimento si è proposto come Centro regionale di allertamento (Twp,
Tsunami Watch Providers), insieme a Portogallo, Francia, Grecia e
Turchia, per diventare un punto di collegamento nella catena del sistema
di allertamento in grado di assicurare la disseminazione dei messaggi
di allerta non solo verso la sua catena di allertamento nazionale, ma
anche verso altri Paesi del Mediterraneo. La proposta, che è in via di
attuazione, fa riferimento, come modello organizzativo, a quanto è
attualmente operativo a scala nazionale per il monitoraggio di fenomeni
di maremoto, ossia al sistema nazionale di allertamento costituito dalla
rete dei centri funzionali.
In occasione del workshop sarà rilanciato il dossier Rischio
maremoto, che inquadra il fenomeno tsunami nel Mediterraneo e in Italia,
ripercorre gli eventi che storicamente hanno interessato il nostro
Paese, e presenta il sistema di monitoraggio e allertamento attivo sul
territorio nazionale, anticipandone i futuri sviluppi anche in relazione
alla rete di allertamento Neamtws.
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