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giovedì 28 giugno 2012

Area pedonale. Amministrazione e dirigente


Egregio Assessore Lauria, rammenterà, non fosse altro che per comunanza di appartenenza politica, che sono stato Assessore, al Comune di Messina, con la delega, compensiva del potere di ordinanza, anche alla viabilità e traffico. Converrà quindi che conosco la materia e, sopratutto, l'impatto che provvedimenti in detta materia hanno sulla vita dei cittadini e degli operatori economici.
All'annunzio della istituzione dell' area pedonale urbana nel centro storico di Lipari ero convinto che si trattasse di provvedimento emesso dall' Amministrazione Municipale la quale tanto ha tenuto a sbandierare il provvedimento in parola.
Ho avuto oggi copia di detto provvedimento, l'ordinanza numero 43 del 15 giugno ultimo scorso e sono rimasto di sasso. Dopo il ruggito del Sindaco, e Suo, area pedonale o morte, vedo che detto provvedimento risulta emesso dal Dirigente il IV Settore del Comune di Lipari "sentita l' amministrazione comunale".
E no. L'istituzione di una area pedonale urbana è atto di amministrazione, e va "deliberata" dagli organi politico - amministrativi del Comune ai sensi degli articoli 107 e 48 del D. L.vo 267/00. Al Dirigente spettano poi le modalità attuative della deliberazione assunta. D'altronde, se così non fosse, il Dirigente di un qualsiasi Comune potrebbe di buon mattino decidere la chiusura al traffico di questa o quella strada o interdire la circolazione nell'intero territorio municipale.
Per non peccare di presunzione sono andato a ricercare copia di provvedimenti istitutivi di aree pedonali urbane in altri Comuni, piccoli o grandi che siano. Tutti risultano emessi o dal Sindaco o dal Dirigente il Settore competente "vista la deliberazione di Giunta Municipale" istitutiva della area in questione.
La faccenda non è da poco. A prescindere infatti dalla legittimità della citata ordinanza numero 43, che legittima non ritengo sia, chi avesse ad accampare richieste di risarcimento danni conseguenti tale provvedimento, non avrà che da rivolgersi al Dirigente, essendosene lavate bellamente le mani Sindaco ed Assessore. Atteggiamento peraltro tipico di tutte le amministrazioni "daliane" che il fuoco proprio non vogliono prenderlo e che, se assolutamente necessario, lo fan prendere ad altri.
Aggiungo. Da detta ordinanza numero 43 discendono parecchi effetti "oggettivamente" a favore di alcuni ed in danno di altri. Ma se detto provvedimento, anzichè dal Dirigente, fosse stato emesso, per come dovuto, dalla Amministrazione Municipale, detti effetti potrebbero essere stati "voluti", con le conseguenti responsabilità se del caso non solo politiche.
Ad esempio, potrebbe indagarsi sul "cui prodest" e sulle promesse fatte in campagna elettorale, tanto per dire, agli esercenti di Marina Corta o di Canneto accaniti supporters del neo Sindaco.
Insomma, il ruggito di cui sopra, mi appare piuttosto i miagolio di un gatto, e di gatto furbetto.
Cari dipendenti municipali, sento che vi è stata già sbandierata la frusta. Suggerisco di guardarvi....le spalle.
avv. Alfio Ziino

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