Egregio Assessore Lauria, rammenterà,
non fosse altro che per comunanza di appartenenza politica, che sono
stato Assessore, al Comune di Messina, con la delega, compensiva del
potere di ordinanza, anche alla viabilità e traffico. Converrà quindi
che conosco la materia e, sopratutto, l'impatto che provvedimenti in
detta materia hanno sulla vita dei cittadini e degli operatori
economici.
All'annunzio della istituzione dell' area pedonale urbana nel
centro storico di Lipari ero convinto che si trattasse di provvedimento
emesso dall' Amministrazione Municipale la quale tanto ha tenuto a
sbandierare il provvedimento in parola.
Ho avuto oggi copia di detto provvedimento, l'ordinanza numero 43
del 15 giugno ultimo scorso e sono rimasto di sasso. Dopo il ruggito del
Sindaco, e Suo, area pedonale o morte, vedo che detto provvedimento
risulta emesso dal Dirigente il IV Settore del Comune di Lipari "sentita
l' amministrazione comunale".
E no. L'istituzione di una area pedonale urbana è atto di
amministrazione, e va "deliberata" dagli organi politico -
amministrativi del Comune ai sensi degli articoli 107 e 48 del D. L.vo
267/00. Al Dirigente spettano poi le modalità attuative della
deliberazione assunta. D'altronde, se così non fosse, il Dirigente di un
qualsiasi Comune potrebbe di buon mattino decidere la chiusura al
traffico di questa o quella strada o interdire la circolazione
nell'intero territorio municipale.
Per non peccare di presunzione sono andato a ricercare copia di
provvedimenti istitutivi di aree pedonali urbane in altri Comuni,
piccoli o grandi che siano. Tutti risultano emessi o dal Sindaco o dal
Dirigente il Settore competente "vista la deliberazione di Giunta
Municipale" istitutiva della area in questione.
La faccenda non è da poco. A prescindere infatti dalla legittimità
della citata ordinanza numero 43, che legittima non ritengo sia, chi
avesse ad accampare richieste di risarcimento danni conseguenti tale
provvedimento, non avrà che da rivolgersi al Dirigente, essendosene
lavate bellamente le mani Sindaco ed Assessore. Atteggiamento peraltro
tipico di tutte le amministrazioni "daliane" che il fuoco proprio non
vogliono prenderlo e che, se assolutamente necessario, lo fan prendere
ad altri.
Aggiungo. Da detta ordinanza numero 43 discendono parecchi effetti
"oggettivamente" a favore di alcuni ed in danno di altri. Ma se detto
provvedimento, anzichè dal Dirigente, fosse stato emesso, per come
dovuto, dalla Amministrazione Municipale, detti effetti potrebbero
essere stati "voluti", con le conseguenti responsabilità se del caso non
solo politiche.
Ad esempio, potrebbe indagarsi sul "cui prodest" e sulle promesse
fatte in campagna elettorale, tanto per dire, agli esercenti di Marina
Corta o di Canneto accaniti supporters del neo Sindaco.
Insomma, il ruggito di cui sopra, mi appare piuttosto i miagolio di un gatto, e di gatto furbetto.
Cari dipendenti municipali, sento che vi è stata già sbandierata la frusta. Suggerisco di guardarvi....le spalle.
avv. Alfio Ziino
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