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Sei o sette candidati alla presidenza
della Regione, tutti in grado di ottenere un buon risultato, ma solo
tre, forse quattro, quelli che possono concorrere, e due o tre i
favoriti. Tre o quattro le coalizioni, non di più, dieci, dodici le
liste dei partiti che sono presenti in tutte e nove le circoscrizioni.
Queste
le previsioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana e
l’elezione del governatore sulla base di una ricognizione che tiene
conto dello stato dell’arte. Le novità sono possibili, e in grado di
sconvolgere il quadro politico. Il gap previsionale proviene
dall’assenza in Sicilia del Movimento 5 Stelle. C’è, ma non dà segni di
vita, come se non ci fosse. Dal momento che gli istituti di ricerca nei
loro sondaggi gli danno percentuali altissime nei sondaggi sulle
intenzioni di voto non si può ignorarlo. L’impatto di Grillo in Sicilia,
questo è sicuro, non ha nulla a che vedere con la Penisola.
Il
dettaglio, ora. Sette candidati ”importanti”, abbiamo previsto e quattro
coalizioni, non di più. Due candidati potrebbero venire dal
centrodestra, due dal centrosinistra, tre da altrettanti battitori
liberi.
Nel centrodestra sono caduti gli steccati, nel
centrosinistra gli steccati tendono ad alzarsi. Nel centrodestra ci sono
al lavoro due cordate, una, tradizionale (promossa dal Pdl, e cioè da
Misuraca e Castiglione, due dei tre triumviri); una seconda, promossa da
Innocenzo Leontini (la lista civica): Pid e Grande Sud sono vicini a
Leontini, mentre il Nuovo Polo (Mpa, Api, Mps e Fli) sembrano
avvicinarsi al Pdl, nonostante il “vade retro satana” dei finiani.
L’incognita resta Gianfranco Miccichè. Opterà per la lista civica di
Leontini? E chi sarà il candidato della lista Civica?
Potrebbe
accadere, tuttavia, che il Nuovo Polo “chiuda” l’accordo con Leontini o,
alla fine, decida di scommettere da solo, con un suo candidato.
Nel
centrosinistra l’intesa fra Pd e Udc sembra consolidarsi. Resta da
capire che cosa faranno Idv, Sel, Fds e Verdi. Anche in questa area,
possibili tutte le opzioni, con la prevalenza di un patto fra Pd, Udc,
Sel con o senza l’Idv.
Restano i battitori liberi: due li
conosciamo già e sono Claudio Fava e Rosario Crocetta, entrambi
incompatibili con le strategie delle alleanze. L’intesa fra Pd e Udc
parte da Roma e trova in Sicilia sostenitori convinti: il candidato è
Gianpiero D’Alia, non è nemmeno pensabile che si preferisca cambiare
cavallo sull’altare dell’alleanza. Questo ragionamento vale sia per
Crocetta quanto per Fava, che però difficilmente faranno passi indietro.
L’Idv
di Orlando, per ora, mira ad un solo risultato: la rottura
irreversibile di ogni intesa fra Pd e Mpa di Lombardo. Una volta
raggiunto l’obiettivo, l’Idv potrebbe valutare una partecipazione alla
coalizione con Pd e Udc. Né Fava, né Crocetta hanno un feeling speciale
con il sindaco. Per ragioni caratteriali oltre che politiche.
Infine,
c’è il Movimento 5 Stelle. Non si fanno nomi. Qualcuno ricorda che
Sonia Alfano viene segnata da Grillo a Di Pietro. Altri tempi, però.
Sonia è stata già candidata alla presidenza della Regione. Ha voglia di
ripetere l’esperienza? Con i sondaggi che danno il Movimento in gran
spolvero, potrebbe ripensarci.
Il parterre delle candidature
forti sarebbe composto da Francesco Cascio, Innocenzo Leontini, Claudio
Fava, Rosario Crocetta, Gianpiero D’Alia, Nello Musumeci, Massimo Russo,
Gianfranco Miccichè.
Quanto alle liste dei partiti, poche
novità: Pd, Pdl, Udc, Pid, Mpa, La Destra, Fds, Idv, Sel, la Lista
Civica e le liste dei candidati presidente Crocetta e Fava).
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