( Giacinto Pipitone) Nel giorno in cui nel
Pdl esplode lo scontro sulla candidatura del coordinatore Giuseppe
Castiglione, Pd e Udc chiudono a Roma l’intesa per lanciare Gianpiero
D’Alia nella corsa alla presidenza della Regione. Il Pdl ha vissuto
un’altra giornata che ha scosso le segreterie da Palermo a Roma.
L’annuncio del coordinatore Giuseppe Castiglione - «porto avanti le
primarie e mi candido» - ha indispettito l’area palermitana. Francesco
Cascio, l’altro big in rampa di lancio, si è messo di traverso: «Se
Castiglione insiste sulle primarie posso solo fargli un in bocca al
Lupo. Io sono contrario. Farle a luglio è una follia. E poi noi non
sappiamo farle. Le primarie lasciano ferite che difficilmente poi si
rimarginano durante la campagna elettorale». A queste condizioni Cascio
fa sapere di non essere disponibile a correre per la Regione.
È uno scontro che si muove all’interno dell’area
alfaniana del partito. E che contrappone i big della Sicilia orientale a
quelli della parte occidentale. Se Castiglione ha il sostegno sul
progetto-primarie dell’altro coordinatore, il messinese Domenico Nania,
da Roma è l’area Schifani a sostenere il no di Cascio. Per Simona
Vicari, molto vicina al presidente del Senato, «non è il momento e non
c’è il tempo per le primarie. Il Pdl deve giungere alle elezioni di
ottobre senza le divisioni che le primarie si portano dietro. Dobbiamo
guardare a giovani di qualità e trovare una personalità in grado di
unire e coinvolgere le varie risorse».
È il segnale che da Palermo a Roma si lavora
sull’indicazione di Cascio superando la logica delle primarie. Come il
braccio destro di Alfano, Salvatore Iacolino, aveva lasciato intendere
la settimana scorsa. La polveriera esplosa ieri in Sicilia ha convinto
Alfano a riconvocare a Roma oggi i tre coordinatori regionali (c’è anche
il palermitano Dore Misuraca) per affrontare il caso. A margine Alfano
vedrà anche lo stesso Cascio, la cui candidatura è stata ipotizzata
creando un ticket col catanese e leader de La Destra, Nello Musumeci,
che altrimenti tenterebbe nel 2013 di strappare il Comune etneo al
pidiellino Raffaele Stancanelli. Ma per Musumeci «il Pdl si sta
impegnando a perdere».
Il Pdl avrebbe tuttavia già perso il treno dell’Udc. I centristi sono pronti a replicare a Palermo l’alleanza che Casini ha annunciato a Roma con Bersani. Il patto Pd-Udc siglato nella Capitale prevede che a Palermo il candidato sia il messinese leader dello Scudocrociato Gianpiero D’Alia: è un’operazione a cui ha lavorato soprattutto l’area Innovazioni, che fa capo al messinese ex margheritino Francantonio Geneovese. È una mossa che - come sembra accadere anche a Roma - potrebbe spingere ad autoescludersi dall’alleanza Idv, Sel e Rifondazione.
Il Pdl avrebbe tuttavia già perso il treno dell’Udc. I centristi sono pronti a replicare a Palermo l’alleanza che Casini ha annunciato a Roma con Bersani. Il patto Pd-Udc siglato nella Capitale prevede che a Palermo il candidato sia il messinese leader dello Scudocrociato Gianpiero D’Alia: è un’operazione a cui ha lavorato soprattutto l’area Innovazioni, che fa capo al messinese ex margheritino Francantonio Geneovese. È una mossa che - come sembra accadere anche a Roma - potrebbe spingere ad autoescludersi dall’alleanza Idv, Sel e Rifondazione.
E, nelle intenzioni degli ex margheritini, potrebbe
però permettere di tentare una riapertura del dialogo col Nuovo polo
orfano di Lombardo (ma che ha già candidato Massimo Russo e Fabio
Granata). Anche se nel Pd non tutti sono convinti dell’opportunità di
cedere la candidatura: fra questi ci sarebbe lo stesso segretario
Giuseppe Lupo. E c’è anche chi non vuole l’alleanza con l’Udc e pensa di
convergere sulla candidatura di Rosario Crocetta (voce critica del Pd)
che infatti ieri ha ribadito che non farà passi indietro di fronte a un
accordo con i centristi: «Chi tende a inserirmi negli schemi dei partiti
ha fatto male i calcoli. Non appartengo a nessuna corrente. Il Pd e il
centrosinistra decidano subito la data delle primarie e tutte le forze
dell'alternativa sappiano cogliere la grande voglia di cambiamento che
c'è dietro la richiesta della mia candidatura».
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