Se le diranno, ma non se le daranno. Almeno si spera. Giorgia Meloni e Francesco Storace stasera a Porta a Porta, cercano la bussola per orientarsi ed orientare. L’elettorato delle destra italiana, tra CDN, Storace e l’amletico labirinto imboccato da Gianfranco Fini, conosce una fase di forte tensione in vista delle prossime consultazioni elettorali. Storace candidato su cui si è ritrovata l’unità del Pdl alla Regione Lazio, potrebbe fungere da traino mediatico. In Sicilia in queste ore confronto sulle liste tra Alfano ed i coordinatori regionali del partito, Castiglione, Misuraca e Nania. Quest’ultimo potrebbe salvarsi, ma è tra i nomi a rischio per l’elevato numero di legislature. Come La Loggia e Battaglia.
Attraverso il metodo di reclutamento del rinnovamento Schifani potrebbe portare a Roma un gruppo di suoi fedelissimi con l’avallo di Alfano. L’operazione già partita da settimane consentirebbe a Francesco Scoma, forse al Senato, di staccare il biglietto per la nuova avventura. Il nuovo assetto, meno territorializzato, potrebbe però lasciare spazi grossi e consistenti , come ad esempio nel termitano, a Lumia, capolista del Megafono. Non rischierebbe nulla invece Simona Vicari, garantita dal Presidente del Senato.
Il dato della fidelizzazione del gruppo parlamentare è stato uno dei temi su cui Berlusconi ha più insistito con Alfano. In altre parole, metti gente che non ci lasci un minuto dopo. Le prossime ore potrebbero già consegnarci un quadro ulteriormente definito. Scenario che non esce dai contorni già tracciati negli ultimi giorni, quello di FLI. Di fronte all’ineluttabilità della candidatura alla Camera in Sicilia occidentale di Fabio Granata, è verosimile che Aricò, Gentile e Marrocco non siano della partita. Non andrebbero quindi in lista. Resta da capire se lascerebbero il partito o andrebbero verso altre forme di sostegno e partecipazione, rimanendo all’interno.
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