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sabato 19 gennaio 2013

DESISTENZA NELLE REGIONI IN BILICO, INGROIA CI PROVA

Antonio Ingroia ha annunciato che il suo Movimento, Rivoluzione civile, riflettere sull’opportunità di una desistenza nelle regioni “a rischio”, dove il centrodestra potrebbe guadagnare il premio di maggioranza. Sarà tuttavia determinante un’altra circostanza, che Rivoluzione civile abbia modeste possibilità di ottenere un seggio.
Il Movimento potrebbe non presentare una propria lista nel caso in cui queste due condizioni si verifichino. Si tratterà, però, di una valutazione “unilaterale”. Nessuna trattativa, nessuno scambio con chicchessia, cioè con il Partito democratico o il centrosinistra.
Ingroia ha annunciato questa “svolta” – finora l’idea era stata respinta pregiudizialmente – nel corso di una trasmissione radiofonica. E’ difficile che la coalizione di Ingroia – Idv, Fds, arancioni e Verdi – sposi l’idea della desistenza, stando a quanto finora è stato detto da alcuni autorevoli leader, come Leoluca Orlando. Il sindaco di Palermo proprio nei giorni scorsi ha detto ai quattro venti, per esempio, di avere ricevuto una proposta da parte di Dario Franceschini nel corso di una conversazione telefonica, sulla desistenza nelle Regioni a rischio. Il sindaco ha riferito di avere respinto la proposta, commentando che essa sarebbe testimonianza della debolezza, spaventato dai passi avanti che Rivoluzione civile sta facendo ai danni del centrosinistra.
La dichiarazione che non ha certo fatto felice Dario Franceschini, costretto a spiegare  l’inspiegabile.Non era nelle sue intenzioni proporre un patto, ha detto , ma segnalare quanto fosse svantaggioso per la sinistra, e vantaggioso per Berlusconi, frammentare un’area politica che può aspirare al successo, impedendo al centrodestra di tornare al governo. L’inghippo, comunque, è un altro: le Regioni in bilico, Sicilia e Campania, potrebbero dare dei seggi a Rivoluzione civile e quindi non possono essere un territorio di desistenza. Restano la Lombardia e il Veneto.
Anche Luigi De Magistris, come Orlando, è sembrato intenzionato a non fare passare alcun patto di desistenza. Se stanno così le cose, l’auspicio di Antonio Ingroia, non può che essere solo un auspicio, è destinato a rimanere tale, a meno che dalla valutazione unilaterale non si vada al tavolo della trattativa “sommersa”.
Siccome le primarie non consentono liberalità al Partito democratico sulle composizioni delle liste, restano due possibilità: candidature ben piazzate nelle liste di sostegno o un entante cordiale all’indomani del voto, in sede di formazione del governo.
Ma queste eventualità, allo stato, sono da scartare, visto che Ingroia ha fatto cenno unicamente ad una valutazione unilaterale da parte di Rivoluzione civile. Allo sportello dei bookmakers, la desistenza allo stato verrebbe data una a cinquanta. Come vincere la lotteria di Natale.

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