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sabato 9 febbraio 2013

ARS, NIENTE SOLDI DEI GRUPPI AI PARTITI STOP ALLE SPESE ELETTORALI

Dopo avere affrontato il tema delle retribuzioni del personale, con un taglio alle indennità, ed avere deciso una riduzione dei costi per 12 milioni di euro annui, un altro appuntamento impegnativo attende il consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana sul fronte dei costi. Riguarda il recepimento del decreto del presidente del Consiglio dei ministri sulle linee guida sul rendiconto dell’esercizio annuale approvato dai gruppi consiliari dei consigli regionali il 21 dicembre dello scorso anno al f8ine di assicurare “la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità, nonché per definire la documentazione necessaria a corredo del rendiconto”.
La Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato e le Regioni e province autonome di Trento e Bolzano approvò le linee guida il 6 dicembre: pochi giorni or sono l’iter è stato completato con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana.
Il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, nel’annunciare la volontà del Consiglio di presidenza di trattare l’argomento, ha ribadito la sua intenzione di chiedere la sua osservanza anche a Palazzo dei Normanni.
Il decreto sollecita risparmi ma soprattutto “mette in sicurezza” i gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale, cui finora è affidata un’autonoma gestione delle risorse concesse a titolo di contributi e rimborsi forfettari. Ricordiamo che è in corso una indagine conoscitiva della Procura della Repubblica di Palermo sull’uso delle risorse pubbliche, indagine affdata alla Guardia di finanza, che ha già espletato un primo screening dopo un primo esame della documentazione ottenuta dai gruppi parlamentari.
Le linee guida suggeriscono il corretto utilizzo delle risorse, indicando le spese riconducibili all’attività istituzionale dei gruppi parlamentari. Ciascuna spesa indicata nel rendiconto dei gruppi, si afferma, deve corrispondere a criteri di veridicità e correttezza. Per ottenere i contributi le spese devono essere effettivamente sostenute e devono essere espressamente riconducibili al’attività istituzionale del gruppo.
“Non possono essere utilizzati, neanche parzialmente, i contributi erogati dall’Assemblea regionale per finanziare direttamente o indirettamente le spese di funzionamento degli organi centrali e periferici dei partiti e dei movimenti politici e delle articolazioni politiche e amministrative e di altri rappresentanti interni ai partiti ed ai movimenti medesimi”.
C’è dell’altro: ”non sono consentite le spese inerenti all’attività di comunicazione istituzionale nel periodo antecedente alla data delle elezioni nel quale vige il relativo decreto ai sensi della normativa statale sulla par condicio”.
Il decreto indica una serie di prescrizioni molto severe anche in materia di spese di rappresentanza, tracciabilità dei pagamenti, documentazione contabile, responsabilità del Presidente del gruppo parlamentare.
Il Consiglio di presidenza dell’Assemblea affronterà la questione entro breve, nella prossima seduta

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