“Hanno rubato tutto”. Non li ha beccati con le mani nella marmellata, quando è arrivato lui, avevano già fatto razzia di tutto. E lui, Franco Battiato, il maestro prestato alla politica, appare quasi mortificato, da siciliano, nell’annunciare la notizia delle casse vuote dell’assessorato al Turismo. ”Hanno rubato tutto” ripete. “So che è un’affermazione pesante, ma è vera. Non ci sono nomi, ma ci sono alcune cose che in assessorato stanno studiando”. E aggiunge: “Se spendi un milione di euro per organizzare una mostra, come si chiama quello che stai facendo? Abbiamo fatto una mostra a Los Angeles che è costata duemila euro, cioè il costo del viaggio dei quadri. Quando senti certe cifre non lo puoi accettare”.
Insomma, questa mattina in conferenza stampa – mentre gli alti burocrati Alessandro Rais e Lucia Di Fatta cercavano di raccontare i fatti senza agitare gli animi – Battiato è stato chiaro: “Di porcherie all’assessorato al Turismo ce ne sono state tante”. Così tante da creare un pasticcio non da poco: da giorni, infatti, sono iniziate le ispezioni della comunità Europea in assessorato. “La situazione, imputabile alla gestione precedente, è risultata non compatibile con la normativa europea, provocando una sensibile decertificazione da parte del’Europa” ha spiegato il nuovo dirigente dell’assessorato al Turismo, Alessandro Rais.
In soldoni, l’Europa potrebbe non rimborsare circa 10 dei venti milioni di euro già spesi dalla Sicilia per manifestazioni inserite nelle linee guida del Po-Fesr. Cifre da capogiro che, se confermate, andrebbero a gravare ulteriormente sulle casse regionali, creando un debito fuori bilancio. Per questo motivo Rais e Battiato hanno già inviato una lettera al presidente Crocetta e all’assessore all’Economia Bianchi, sottolineando la necessità di “tagliare i rami secchi”, a cominciare dall’avvio delle procedure per la messa in liquidazione di CineSicilia, dalla chiusura del Circuito del Mito e dalla fine dei grandi eventi.
Secondo Franco Battiato, “è necessario ripensare al Turismo in un’ottica di rilancio dell’economia isolana, da valorizzare inserendolo all’interno di una rete di sinergie che mettano in evidenza il suo valore specificamente culturale, economico e strategico. E’ necessario valorizzare il ruolo della Sicilia quale cuore pulsante del Mediterraneo – ha aggiunto – luogo di scambio e di incontro fra culture, religioni, tradizioni e visioni del mondo tra le più eterogenee”.
Insomma, nonostante tutto Battiato non si arrende. Al contrario, è un vulcano di idee e proposte su come far ripartire il turismo dell’Isola. E a chi gli chiede se non si sia già pentito di aver accettato l’incarico di assessore, risponde: “No, sono qui per la mia terra: per dare e non per depredare”.
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