Se Filicudi piange, Panarea non ride. Le proteste per i disservizi delle Compagnie di navigazione che operano nelle Eolie ormai si intensificano giorno dietro giorno. Ormai non esiste certezza di partire e di tornare a casa: aliscafi che viaggiano regolarmente; aliscafi e navi che non effettuano la traversata o che modificano il loro tragitto; corse sospese o modificate; piano a due, a tre ed a quattro, etc.
Oggi l'Armatore delle società deve essere anche un esperto musicista. Il fatto che maggiormente mi stupisce è che vi sono aliscafi che viaggiano anche in presenza di avverse condizioni meteomarine ed aliscafi che restano ormeggiati nei porti. Se le condizioni del mare sono proibitive dovrebbero essere impediti ad effettuare il viaggio tutti i mezzi. Questo partire o non partire è incomprensibile e non giustificabile. Anche perchè da quanto mi è stato riferito per la mancata effettuazione del viaggio " per causa di forza maggiore", ovvero in caso di mare in gran tempesta, viene sottratta una quota ridotta dal contributo complessivo annuale che la Regione Siciliana elargisce ogni anno alle varie società di navigazione. Poichè se l'aliscafo di una società viaggia non può configurarsi la sosta per necessità da parte dell'altra società, ne consegue che siamo in presenza dell' interruzione di un pubblico servizio. Quindi se ciò si verifica, ed in questi mesi è successo parecchie volte, basta verificarlo presso la locale Capitaneria di Porto.
Le Amministrazioni Comunali, che sicuramente hanno già intrapreso le opportune iniziative di protesta sia nei confronti dello Stato che della Regione, hanno una sola strada da percorrere per ottenere qualche risultato: segnalare la mancata partenza all'Autorità Giudiziaria ed alla Corte dei Conti. Probabilmente il mare diventerà meno impetuoso. Ricordo, a tale proposito, che una pubblicità televisiva diceva: "provare per credere".
Aldo Natoli
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