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sabato 9 febbraio 2013

PESCA, IN SICILIA NASCE IL MODELLO MEDITERRANEO

di Margherita Ingoglia -
Si è tenuta stamattina, preso la prestigiosa sala rossa del Palazzo dei Normanni a Palermo, la riunione dell’osservatorio sulla pesca del Mediterraneo e la presentazione del “Rapporto Annuale sulla Pesca e sull’Acquacoltura in Sicilia 2012”, redatto annualmente dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo. Attività primaria per la città di Mazara del Vallo e della Sicilia, basata sulla “Blue Economy” che si prefigge un modello di sviluppo nel massimo rispetto dell’ambiente.
Presente l’assessore alle risorse agricole Dario Cartabellotta, che è intervenuto alla riunione plenaria dell’Osservatorio della pesca del Mediterraneo portando il saluto del Governatore della sicilia, Rosario Crocetta che, per motivi istituzionali non è potuto essere presente alla riunione: “Il neo Presidente Crocetta ha basato la sua azione di governo su tre obiettivi, di legalità, risanamento finanziario e sviluppo, in un momento in cui la crisi sta toccando tutti i settori lavorativi, tra cui anche quello della pesca. Qua siamo nella reggia di Federico II colui che metteva attorno a se tutti gli artisti migliori e le migliori energie. Prendeva sempre il meglio per se. La crisi – ha affermato l’assessore Cartabellotta – ha toccato anche la pesca. Perché la Sicilia è quella di cui parlava Gesualdo Bufalino: è una e molteplici. Realtà tante, e distinte tra di loro. Ma oggi questi molteplici aspetti dell’isola, sono uniti tutti da un rigido destino. Ciò ha comportato il drastico ridimensionamento della flotta dei pescherecci siciliani e delle conseguenze in termini di reddito e occupazione. La ‘Regionalizzazione della gestione della pesca’ è un fattore importante per rinvigorire quelli che sono stati i fattori principi della sicilia. Purtroppo, ancora oggi, sul piano burocratico e istituzionale dipendiamo da un centralismo italiano. Dobbiamo ribadire sul concetto di regionalizzazione della regione e delle sue attività, dell’agricoltura e della pesca. E questo credo che lo stiamo già facendo grazie al distretto della pesca di Mazara del Vallo, proponendo un modello di mediterraneo razionale. L’unione Europea – ha continuato l’assessore – ha limitato negli anni, le produzioni alimentari, è per questo che oggi, su dieci fette di carne ce ne troviamo una di provenienza siciliana e le altre di provenienza straniera. Non vorrei che finisca come diceva Verga, che dei pescatori ne fece un mondo dei vinti. Ai nostri pescatori dobbiamo garantire un futuro e un’agibilità.”
Presente il presidente Giovanni Tumbiolo, e l’ imprenditore ittico di Sciacca, Nino Carlino, riconfermati, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Distretto Produttivo della Pesca.
“L’economia di Mazara del Vallo – ha affermato il presidente Tumbiolo – è basata per lo più su piccole imprese artigiane e a conduzione familiare. Per loro è molto difficile fare accesso alle banche. Ma occorre confrontarsi con il sistema bancario che diventa sempre più difficile e per questo occorre fare sistema, lavorare in gruppo. La regione siciliana ha avuto un’intuizione nel pensare a questo modello di sviluppo ed esportarlo verso il mediterraneo e l’Africa. Creando dei piccoli cluster, grazie anche alla collaborazione delle delegazioni straniere.”
Un riconoscimento è stato consegnato dall’Assessore Cartabellotta ed dal Presidente del Distretto, Giovanni Tumbiolo, al Console De Sanctis per la sua vicinanza e sostegno ai pescatori mazaresi nei recenti casi di sequestri. Analogo riconoscimento donato altresì dalle delegazioni straniere al Console.
“Momento assai toccante per l’apprezzamento dell’ambasciator Guido De Santis già console d’Italia a Bengasi che ha subito un attentato – ha commentato il presidente Tumbiolo– Un gesto meraviglioso e fraterno degli amici libici che abbiamo apprezzato molto. L’assessore Cartabellotta con altri funzionari hanno contribuito a portare i viveri in Libia. Non abbiamo esitato a trovare un aereo di fortuna per aiutare i nostri amici. Questa è la Sicilia, ha un cuore generoso.”
Importante il capitolo dell’impatto ambientale sulle conseguenze e sulle difficoltà sulla pesca nel Mediterraneo esposto da Franco Andaloro: “Ruolo fortemente negativo ha avuto l’inquinamento dell’ambiente sull’attività della pesca – ha affermato Andaloro – Occorre sviluppare una politica condivisa della pesca, ambiente e salute, su scala regionale, nazionale e di bacino. I problemi che insistono sui danni alla pesca, sarebbero quelle relative all’acidificazione delle acque marittime, ai cambiamenti climatici e delle correnti, quindi anche del trasporto dei nutrimenti. Un’altra problematica è rappresentata anche dal bloom di mucillagini e meduse che hanno impatto forte sulla pesca e sulle risorse. Queste problematiche– ha continuato Andaloro – Sono state disconosciute fino a poco tempo fa dalla politiche nazionali. Eppure, l’inquinamento dell’ambiente creerebbe un vero e proprio collasso della pesca.”
Presente alla riunione, Guido De Sanctis, già Console a Bengasi e recentemente nominato Ambasciatore d’Italia in Qatar; dell’on. Salvino Caputo, in rappresentanza dell’Ars, del Dott. Fulvio Rustico, Consigliere del Ministero degli Affari Esteri, e di rappresentanti delle delegazioni di Malta, Tunisia, Libia, Turchia, Guinea Equatoriale, Repubblica del Congo, Mauritania, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Algeria, Yemen e Oman. Nel corso dei lavori è stata discussa la bozza del “Rapporto Annuale sulla Pesca e sull’Acquacoltura in Sicilia 2012”, redatto annualmente dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo e che presenta alcuni contributi di rappresentanti di Paesi del Mediterraneo.
“Il Governo siciliano crede e sosterrà il progetto “Foro per l’Africa ed il Medio Oriente Allargato”; solo unendo le nostre forze potremo far fronte alla spietata concorrenza degli altri grandi sistemi internazionali”. Queste le parole pronunciate dal dott. Sami Ben Abdelaali, Dirigente Regionale alla Cooperazione Agricoltura e Pesca con i Paesi del Mediterraneo e del mondo Arabo, davanti ai numerosi rappresentanti delle Delegazioni estere a conclusione della riunione plenaria dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo.
Presente all’evento anche l’ing. Pernice che ha fornito alcuni dati in merito al comparto pesca siciliano: “E’ necessario –ha sottolineato l’ing. Pernice- invertire la rotta tracciata dalla politica dell’Ue in materia di pesca, bloccare le demolizioni e lo smantellamento della flotta siciliana in atto dal 1991. Il fatto anomalo – ha continua l’ingegnere Pernice- oltre che grave, è evidenziato dalla attuale misura delle demolizioni che ha interessato pescherecci relativamente giovani; ciò è indice significativo della mortalità del comparto peschereccio che ovviamente si riflette su tutto l’indotto e la filiera ittica. Tale “fotografia” appare ancor più sconfortante se consideriamo che la pesca e l’acquacoltura rappresentano lo 0,58% dell’intera economia siciliana, mentre le stesse attività occupano lo 0,17% nelle economie delle altre regioni a “obiettivo convergenza” (Campania, Calabria e Puglia) e lo 0,08% nel resto dell’Italia. Pertanto è rinnovata anche quest’anno la proposta, come Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, di rinnovamento tecnologico della flotta peschereccia; ribadiamo ancora una volta la necessità di pervenire alla costruzione di pescherecci ecocompatibili e meno energivori. Altra questione è quella della crescente presenza nel Mediterraneo di “Zone Economiche Esclusive” istituite unilateralmente da Paesi rivieraschi; ciò potrebbe essere accettato soltanto a patto che le marinerie di questi Paesi, impegnate negli stessi areali dei pescatori siciliani, condividano le stesse regole comunitarie.”
“La formula politica di cui possiamo discutere oggi attorno a questo tavolo – ha affermato il consigliere degli affari esteri, Fulvio Rustico – è quella che potrei definire ‘mano nella mano’ per abbattere le frntiere e proseguire nella propaganda della cultura del mediterraneo. La sicilia ha un ruolo di primo ordine e per questo, occorre lavorare insieme e vincere le sfide.”

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