Intanto, la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’episodio. Crocetta ha presentato la denuncia nelle mani del procuratore aggiunto di Palermo Leonardo Agueci che si limita a dire: “E’ un episodio di denuncia che ci limitiamo a registrare. C’e’ un fatto specifico”. Di piu’ il magistrato non ha voluto aggiungere.
“Stanno soffiando sul fuoco. Non sono preoccupato per me, pero’ queste minacce indicano che abbiamo toccato dei punti dolenti”, ha detto Crocetta. Nella telefonata di minacce, come racconta il governatore, il sindacalista avrebbe detto di consegnare la benzina “ai lavoratori della formazione”per dare fuoco alla stessa Corsello e all’assessore alla formazione Nelli Scilabra.
Mentre “al presidente Crocetta – avrebbe detto il sindacalista – non basteranno cento uomini di scorta per salvarlo”. Crocetta la prende con ironia: “Sono andato in procura per fare risparmiare a questo signore i soldi della benzina che avrebbe dovuto consegnare ai lavoratori per darci fuoco. Al di la’ delle battute, Crocetta non nasconde la sua preoccupazione sul giro di vite annunciato nella formazione con la cancellazione di 235 enti e tagli ai fondi. “I soldi della formazione – dice Crocetta – devono essere spesi per la formazione e basta”.
Nel settore lavorano tra circa 10 mila persone. In una conferenza stampa ieri il presidente Crocetta ha ribadito: “Basta con i giochi pericolosi. Nel mondo della formazione ne sono stati fatti troppi e adesso bisogna fare chiarezza. La musica e’ cambiata”. Il presidente e l’assessore Scilabra nella conferenza stampa hanno reso quindi pubblico un elenco dei primi 43 enti che, al termine delle ispezioni, sono risultati non in regola con versamenti di contributi ma soprattutto con il pagamento dei lavoratori. E tra questi enti figurano le sigle piu’ grosse del settore.
In alcuni casi e’ risultato anche che gli enti hanno incassato somme destinate ai lavoratori senza mai pagare il personale. “E’ finita un’era”, ha detto Nelli Scilabra”. E oggi le minacce di morte per Crocetta, Scilabra e la dirigente Corsello. “Noi andremo avanti per la nostra strada e non ci faremo fermare da nessuno -avverte Crocetta- la formazione e’ un pozzo di san Patrizio ma adesso e’ tutto cambiato”.
Oggi, in merito ai provvedimenti sulla formazione professionale, il presidente Crocetta ha, inoltre, dichiarato: “I lavoratori stiano tranquilli, stiamo lottando per loro. L’avvio del procedimento di revoca nei confronti di diversi Enti e’ fatto per difendere i lavoratori della Formazione, malpagati, sfruttati, utilizzati spesso dagli enti per difendere i privilegi dei padroni degli enti stessi in una sorta di circolo parassitario e antidemocratico”.
Crocetta, inoltre, aggiunge: “Trovo singolare che ogni volta gli enti vogliono utilizzare i lavoratori come mezzo di manovra per poterli continuare a sfruttare. Non un solo formatore perdera’ il posto di lavoro. Nel nostro progetto noi gli riconosceremo il giusto salario e gli restituiremo la dignita’. Non tollereremo piu’ l’esistenza di enti che non pagano i lavoratori, che si appropriano di risorse pubbliche per interessi di pochi, che non sono in grado di certificare, che fanno corsi inutili. Vogliamo una formazione che serva ai giovani per l’inserimento nel mondo del lavoro e vogliamo certezze per i lavoratori. Alcune cricche del parassitismo stiano tranquille, non ci faremo intimidire. Chi e’ in regola lo dimostri con le carte e non sfrutti la buona fede dei lavoratori. Faccio appello ai lavoratori di non farsi strumentalizzare aderendo a scioperi che non servono a tutelarli, ma a difendere i loro aguzzini. Siamo con i lavoratori e soltanto con i lavoratori”.
“Non cederemo – afferma Crocetta – al ricatto reazionario di coloro che vogliono continuare ad arricchirsi, sciupando le risorse pubbliche, anzi, saremo su questo fronte durissimi. Non tollereremo tentativi di mantenere un sistema che viene pagato dai siciliani onesti. Chi e’ in regola, – aggiunge il governatore – non deve avere paura, ma chi non lo e’ cominci a sollevare la clessidra di un allontanamento certo e sicuro, perche’ quando si costruisce sulla sabbia, i castelli sono destinati a crollare, e molti castelli sono stati costruiti sulle clientele e sul malaffare. Per il resto la mia solidarieta’ a tutti i lavoratori, che mi auguro capiscano, che stiamo lottando per loro”
“Stanno soffiando sul fuoco. Non sono preoccupato per me, pero’ queste minacce indicano che abbiamo toccato dei punti dolenti”, ha detto Crocetta. Nella telefonata di minacce, come racconta il governatore, il sindacalista avrebbe detto di consegnare la benzina “ai lavoratori della formazione”per dare fuoco alla stessa Corsello e all’assessore alla formazione Nelli Scilabra.
Mentre “al presidente Crocetta – avrebbe detto il sindacalista – non basteranno cento uomini di scorta per salvarlo”. Crocetta la prende con ironia: “Sono andato in procura per fare risparmiare a questo signore i soldi della benzina che avrebbe dovuto consegnare ai lavoratori per darci fuoco. Al di la’ delle battute, Crocetta non nasconde la sua preoccupazione sul giro di vite annunciato nella formazione con la cancellazione di 235 enti e tagli ai fondi. “I soldi della formazione – dice Crocetta – devono essere spesi per la formazione e basta”.
Nel settore lavorano tra circa 10 mila persone. In una conferenza stampa ieri il presidente Crocetta ha ribadito: “Basta con i giochi pericolosi. Nel mondo della formazione ne sono stati fatti troppi e adesso bisogna fare chiarezza. La musica e’ cambiata”. Il presidente e l’assessore Scilabra nella conferenza stampa hanno reso quindi pubblico un elenco dei primi 43 enti che, al termine delle ispezioni, sono risultati non in regola con versamenti di contributi ma soprattutto con il pagamento dei lavoratori. E tra questi enti figurano le sigle piu’ grosse del settore.
In alcuni casi e’ risultato anche che gli enti hanno incassato somme destinate ai lavoratori senza mai pagare il personale. “E’ finita un’era”, ha detto Nelli Scilabra”. E oggi le minacce di morte per Crocetta, Scilabra e la dirigente Corsello. “Noi andremo avanti per la nostra strada e non ci faremo fermare da nessuno -avverte Crocetta- la formazione e’ un pozzo di san Patrizio ma adesso e’ tutto cambiato”.
Oggi, in merito ai provvedimenti sulla formazione professionale, il presidente Crocetta ha, inoltre, dichiarato: “I lavoratori stiano tranquilli, stiamo lottando per loro. L’avvio del procedimento di revoca nei confronti di diversi Enti e’ fatto per difendere i lavoratori della Formazione, malpagati, sfruttati, utilizzati spesso dagli enti per difendere i privilegi dei padroni degli enti stessi in una sorta di circolo parassitario e antidemocratico”.
Crocetta, inoltre, aggiunge: “Trovo singolare che ogni volta gli enti vogliono utilizzare i lavoratori come mezzo di manovra per poterli continuare a sfruttare. Non un solo formatore perdera’ il posto di lavoro. Nel nostro progetto noi gli riconosceremo il giusto salario e gli restituiremo la dignita’. Non tollereremo piu’ l’esistenza di enti che non pagano i lavoratori, che si appropriano di risorse pubbliche per interessi di pochi, che non sono in grado di certificare, che fanno corsi inutili. Vogliamo una formazione che serva ai giovani per l’inserimento nel mondo del lavoro e vogliamo certezze per i lavoratori. Alcune cricche del parassitismo stiano tranquille, non ci faremo intimidire. Chi e’ in regola lo dimostri con le carte e non sfrutti la buona fede dei lavoratori. Faccio appello ai lavoratori di non farsi strumentalizzare aderendo a scioperi che non servono a tutelarli, ma a difendere i loro aguzzini. Siamo con i lavoratori e soltanto con i lavoratori”.
“Non cederemo – afferma Crocetta – al ricatto reazionario di coloro che vogliono continuare ad arricchirsi, sciupando le risorse pubbliche, anzi, saremo su questo fronte durissimi. Non tollereremo tentativi di mantenere un sistema che viene pagato dai siciliani onesti. Chi e’ in regola, – aggiunge il governatore – non deve avere paura, ma chi non lo e’ cominci a sollevare la clessidra di un allontanamento certo e sicuro, perche’ quando si costruisce sulla sabbia, i castelli sono destinati a crollare, e molti castelli sono stati costruiti sulle clientele e sul malaffare. Per il resto la mia solidarieta’ a tutti i lavoratori, che mi auguro capiscano, che stiamo lottando per loro”
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