Che l'impianto di pre-trattamento liquami di Lipari, ubicato in contrada S.Caterina(Via Falcone-Borsellino), fosse già da tempo nel mirino dei carabinieri del NOE e della magistratura era cosa risaputa.
Nel novembre scorso, l'ultima volta in ordine di tempo, l'impianto di pre-trattamento liquami di Lipari (che risale a circa 40 anni fa) è stato sottoposto a controlli e verifiche, alla presenza dei carabinieri, da parte del CTU del Tribunale di Barcellona e dei tecnici dell'ARPA. In quei giorni prelievi vennero anche effettuati al largo di Monterosa dove la condotta scarica in mare i liquami "pre-trattati"
Stamani, però, la già delicata situazione, si è arricchita con un "colpo di scena".
I carabinieri di Lipari, in collaborazione con il NOE di Catania, hanno posto sotto sequestro preventivo l'impianto su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica dott. Giorgio Nicola
La motivazione sarebbe da ricercare (ma manca una comunicazione ufficiale) nel non efficace funzionamento dell'impianto e nell'inquinamento provocato dallo stesso.
Per la delicatissima vicenda, contestualmente, sono "partiti" per quanti a vario titolo interessati (amministratori ed ex amministratori, dirigenti ed ex dirigenti, tecnici) una serie di informazioni di garanzia.
Custode giudiziario dell'impianto, nel quale non potrà neppure entrare la ditta Gitto che si occupa della manutenzione, è stato nominato l'avvocato Gaetano Orto, assessore del comune di Lipari.
Orto è intenzionato, per conto dell'amministrazione, a presentare con estrema celerità una istanza alla Procura per chiedere il dissequestro dell'impianto, vista l'urgente necessità di garantire la sua manutenzione e per evitare che possano esserci problemi a livello igienico-sanitario. Con notevoli ricadute su una stagione turistica che già, tra l'altro, non si presenta con i migliori auspici. Oltre a trovare una soluzione alla vicenda bisognerebbe, a nostro avviso, capire cosa ha scritto nelle varie relazioni il biologo che, per conto del comune, monitora ormai da diversi anni l'impianto.
Come anticipato l'impianto di pre-trattamento, in questione, è stato realizzato circa 40 anni fa e "tarato" per una popolazione che, al massimo, non superasse, durante la stagione estiva, le 10-12 mila unità. Proprio per l'inadeguatezza dell'impianto è stata prevista ed inserita nello strumento urbanistico la realizzazione di una nuova ed efficace struttura che doveva sorgere a Pignataro dentro.
Area poi scartata a favore di Canneto Dentro. Ma il sito per il depuratore (per il quale sono disponibili circa 50 mila euro del Ministero dell'Ambiente) prescelto, dopo i necessari sopralluoghi, dal commissario Luigi Pelaggi, è oggetto di forti lamentele da parte dei residenti di Canneto, Serra, Pirrera e aree limitrofe che temono possa essere fonte di inquinamento. Ne sono derivati una serie di ricorsi e controricorsi che, a tutt'oggi, hanno impedito che Lipari potesse avere un vero e proprio depuratore e non una struttura "vetusta" e non più idonea allo scopo come quella posta sotto sequestro dai carabinieri in località Santa Caterina.
Certo con la stagione estiva alle porte per la civica amministrazione si presenta una difficile, difficilissima "gatta da pelare".
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