Leoluca Orlando l’ha pronunciato nel corso di un incontro con i sindaci di Verona, Flavio Tosi, e di Parma, Federico Pizzarotti, organizzato ad Acquasparta, in Umbria da “La Rete 2018”. Una kermesse che ha suscitato curiosità e interesse nel mondo politico. Orlando ripercorre strade già battute, ma fino a un certo punto: finita l’esperienza dell’Italia dei valori e di Rivoluzione Civile, dopo avere fatto volare dei ballon d’assai indirizzati a Matteo Renzi, che facevano presagire qualcosa di concreto a breve scadenza, non è rimasto che la vecchia strada del “partito” o “movimento” dei sindaci, ma come piattaforma di lancio di un progetto più ambizioso. Il vecchio sogno, coltivato da decenni dell’alleanza dei sindaci, che non ha mai visto la luce anche per i pentimenti dello stesso Orlando, si ripresenta con varianti importanti. “I miei legami con il Partito Democratico americano mi stanno aiutando a far ripartire anche da noi una moderna forza politica“, annuncia Orlando. L’intenzione sarebbe di dare vita a una costituente con la quale coinvolgere anche molti esponenti del PD. ” Sto aspettando”, afferma, “che Civati esca dalla sua fase di dubbio amletico“.
“Con Flavio Tosi e Federico Pizzarotti – ha riferito il sindaco di Palermo – abbiamo una straordinaria sintonia e stiamo tornando all’esigenza di andare oltre agli steccati dei partiti”.
Ma c’è altro collante per fare un percorso insieme, suggerisce Orlando. Una costituente che potrebbe coinvolgere anche molti esponenti del PD: “Sto aspettando che Civati esca dalla sua fase di dubbio amletico”. E poi avverte: “Tosi e Pizzarotti sono stati eletti come me nel 2012, nei miei stessi giorni. Entrambi eletti nonostante i partiti che li sostenevano”.
Il “manifesto” della “santa alleanza” ribadisce le motivazioni di alcune esperienze politiche recenti: “Vogliamo essere alternativi all’Italia delle caste e degli speculatori finanziari”.
E qui il partito dei sindaco indossa l’abito del Partito democratico, che riporta alle serenate sotto il balcone di Matteo Renzi: “Subito primarie nazionali non per scegliere il campo, ma per scegliere un’assemblea costituente di 100 persone che costituiscano un’alternativa alla casta”.
Grillini, leghisti e democratici “buoni” insieme. Orlando ragiona sempre in grande. Peccato che poi…
“Con Flavio Tosi e Federico Pizzarotti – ha riferito il sindaco di Palermo – abbiamo una straordinaria sintonia e stiamo tornando all’esigenza di andare oltre agli steccati dei partiti”.
Ma c’è altro collante per fare un percorso insieme, suggerisce Orlando. Una costituente che potrebbe coinvolgere anche molti esponenti del PD: “Sto aspettando che Civati esca dalla sua fase di dubbio amletico”. E poi avverte: “Tosi e Pizzarotti sono stati eletti come me nel 2012, nei miei stessi giorni. Entrambi eletti nonostante i partiti che li sostenevano”.
Il “manifesto” della “santa alleanza” ribadisce le motivazioni di alcune esperienze politiche recenti: “Vogliamo essere alternativi all’Italia delle caste e degli speculatori finanziari”.
E qui il partito dei sindaco indossa l’abito del Partito democratico, che riporta alle serenate sotto il balcone di Matteo Renzi: “Subito primarie nazionali non per scegliere il campo, ma per scegliere un’assemblea costituente di 100 persone che costituiscano un’alternativa alla casta”.
Grillini, leghisti e democratici “buoni” insieme. Orlando ragiona sempre in grande. Peccato che poi…
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