“No, non è tornata la Democrazia cristiana, è venuta fuori una classe dirigente che si è formata nella Democrazia cristiana. Enrico Letta, Angelino Alfano e Gianpiero D’Alia non sono improvvisati, hanno fatto la trafila”.
Vengono da lontano…
“Certo, vengono dai movimenti giovanili della Dc, dalla competizione alla luce del sole. Si sono formati alla politica e alla moderazione, al rispetto delle istituzioni”.
Sospetto che ci sia del rammarico per come vanno le cose nel presente.
“Certo, è cambiato tanto, e non in meglio. Adesso bastano gli umori, le simpatie o le antipatie a determinare le carriere, aiutare le ambizioni o scoraggiarle. Non c’è più alcuna selezione o formazione della classe dirigente”.
Sente la nostalgia di quel tempo?
“E come potrei? Ho vissuto nell’età adolescenziale la mia formazione politica. A 15 anni entrai nel consiglio scolastico, poi negli organi rappresentativi dell’università. La mia attitudine o vocazione, nasce in quei giorni. Quei passaggi mi sono serviti, eccome. Ma era normale allora che si dovesse passare attraverso queste prove. Non è certo la rete che può selezionare e formare…”
Conserva dei buoni ricordi?
“Ho avuto la fortuna di conoscere uomini come De Mita, ascoltare i personaggi che hanno fato la storia del Paese, ed ho imparato da loro. Naturalmente, devo molto a quella esperienza. Venivamo formati e selezionati”.
Non è che eravate teneri, c’era competizione.
“Certo che c’era competizione, ma anche questa fa parte della formazione, s’impara così ad affrontare il dialogo, il compromesso, il rispetto degli avversari e delle istituzioni”.
Chi furono i suoi compagni di viaggio?
“Ricordo Gianpiero D’Alia, Giovanni Mauro, Pistorio, tanto per citarne alcuni. Il movimento giovanile dalla Dc fu una fucina”.
Nasce da quella fucina Enrico Letta?
“Certo, è così. Credo che sia oggi la persona giusta. Si capisce che non improvvisa, che è un moderato. Un moderato vero, naturalmente. I cavalli di razza vengono fuori, prima o poi, com’è capitato a Letta”.
E Alfano.
“Certo, anche Alfano”.
Avevano venti anni….
“Avevamo qualche anno in più, 22 o 23 anni. Ora si sta imponendo, alla lunga, quella classe dirigente che compiva i primi passi. Non si tratta di meteore, questo è certo”.
Vengono da lontano…
“Certo, vengono dai movimenti giovanili della Dc, dalla competizione alla luce del sole. Si sono formati alla politica e alla moderazione, al rispetto delle istituzioni”.
Sospetto che ci sia del rammarico per come vanno le cose nel presente.
“Certo, è cambiato tanto, e non in meglio. Adesso bastano gli umori, le simpatie o le antipatie a determinare le carriere, aiutare le ambizioni o scoraggiarle. Non c’è più alcuna selezione o formazione della classe dirigente”.
Sente la nostalgia di quel tempo?
“E come potrei? Ho vissuto nell’età adolescenziale la mia formazione politica. A 15 anni entrai nel consiglio scolastico, poi negli organi rappresentativi dell’università. La mia attitudine o vocazione, nasce in quei giorni. Quei passaggi mi sono serviti, eccome. Ma era normale allora che si dovesse passare attraverso queste prove. Non è certo la rete che può selezionare e formare…”
Conserva dei buoni ricordi?
“Ho avuto la fortuna di conoscere uomini come De Mita, ascoltare i personaggi che hanno fato la storia del Paese, ed ho imparato da loro. Naturalmente, devo molto a quella esperienza. Venivamo formati e selezionati”.
Non è che eravate teneri, c’era competizione.
“Certo che c’era competizione, ma anche questa fa parte della formazione, s’impara così ad affrontare il dialogo, il compromesso, il rispetto degli avversari e delle istituzioni”.
Chi furono i suoi compagni di viaggio?
“Ricordo Gianpiero D’Alia, Giovanni Mauro, Pistorio, tanto per citarne alcuni. Il movimento giovanile dalla Dc fu una fucina”.
Nasce da quella fucina Enrico Letta?
“Certo, è così. Credo che sia oggi la persona giusta. Si capisce che non improvvisa, che è un moderato. Un moderato vero, naturalmente. I cavalli di razza vengono fuori, prima o poi, com’è capitato a Letta”.
E Alfano.
“Certo, anche Alfano”.
Avevano venti anni….
“Avevamo qualche anno in più, 22 o 23 anni. Ora si sta imponendo, alla lunga, quella classe dirigente che compiva i primi passi. Non si tratta di meteore, questo è certo”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.