Le strutture
portuali, alle Eolie, sono sempre state materia delicata e capace di accendere
infuocati dibattiti politici.
Nel 2006, la
rottura, nell’ambito del centro-destra, tra i “marianisti” e gli “uddiccini” avvenne
proprio a causa del contestato progetto del cosiddetto “megaporto”, redatto da
Condotte d’Acqua S.P.A. e sostenuto dall’allora sindaco Bruno.
Oggi, le
cose sembrano cambiate, con la nuova maggioranza, ai tempi strenua oppositrice
dell’opera, interessata a portare avanti il progetto, anche se ridimensionato.
Legittimo
cambiare idea (magari spiegando perché), ma, dopo tanti “balletti” grotteschi,
sull’argomento portualità urge chiarezza.
Le
prospettive di rilancio delle isole dipendono, preminentemente, dalle scelte
che verranno fatte in quest’ambito e non sono più accettabili passi falsi e
reticenze da parte degli amministratori pubblici: la popolazione va coinvolta e
correttamente informata sulle scelte che si faranno per la portualità del
futuro.
Io pretendo,
da cittadino di Lipari, di sapere come si intende sviluppare e razionalizzare
le strutture portuali delle mie isole; io ho diritto di conoscere i criteri
delle scelte che condizioneranno la mia vita per molti anni a venire; io vorrei
che prevalesse, una volta tanto, l’interesse collettivo su quello particolare…
CORDIALMENTE
LUCA
CHIOFALO
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