Messina e Reggio Calabria si organizzano per cercare di essere più vicine. Obiettivo è quello di rendere, davvero, il “Tito Minniti” l’aeroporto dello Stretto. Di tutte e due, le sponde dello Stretto. Con un servizio di Metromare che funziona solo dalle 6 alle 19,45, non è possibile per un siciliano riuscire, senza un mezzo privato, raggiungere l’aeroporto per salire a bordo dei primi voli della mattina, che, tra l’altro, sono fra i più frequentati. Parliamo di quello delle 6,20 diretto a Roma e di quello della 7,10 che va a Milano. Lo stesso problema di isolamento si ripropone la sera con gli ultimi voli del giorno, il Milano-Reggio delle 23,05 e il “Roma” delle 22,40. Insomma l’aeroscalo potrebbe avere più passeggeri solo dando loro la possibilità di poter raggiungere la Sicilia. Il comune interesse delle due città dell’Area dello Stretto, magari un giorno metropolitana, potrebbe portare presto a supplire a questa incongruenza. A Reggio Calabria, presenti i due assessori alla Mobilità Gaetano Cacciola e Agata Quattrone e i responsabili delle aziende di trasporto municipalizzate, si è svolto un tavolo tecnico utile a verificare quale sia la migliore strategia possibile per far sì che, possa essere attivato un servizio gommato che unisca le due città anche in quelle fasce abbandonate da Metromare. La bozza dell’accordo è già stata trovata. E prevede una stretta collaborazione fra Atam e Atm. Il mezzo lo metterebbe a disposizione l’azienda reggina ed è lo stesso che, oggi, trasporta i passeggeri dal porto al Minniti durante gli orari in cui sono attivi i mezzi veloci di Ustica Lines. Quel bus (guidato da un autista di Atm) partirebbe dal terminal Cavallotti in un orario compatibile con i voli della prima mattina, attraverserebbe lo Stretto con Caronte&Tourist intorno alle 5 e a quel punto, con un cambio di autista, arriverebbe all’aeroporto per poter prendere uno dei due voli. Di notte, il viaggio sarebbe inverso, con l’autista di Atm che sale a bordo dopo l’attraversamento e poi arriva al Terminal peloritano, dove il bus resterebbe parcheggiato in attesa della prima corsa dell’indomani. Il costo del biglietto dovrebbe aggirarsi intorno agli 8 euro. L’accordo fra le quattro Amministrazioni, quelle dei Comuni e dell’aziende di trasporto, è stato trovato. L’investimento economico è assolutamente abbordabile e la risposta degli utenti dovrebbe essere buona. L’ultimo ostacolo da superare è di ordine, neanche a dirlo, burocratico, perché quel bus di Atam non ha in questo momento le autorizzazioni per servizi extraregionali. Le due città dello Stretto sperano che non sia un “bollo” ad allontanarle ancora di più.
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