La questione pontile di ferro di Acquacalda ha a mio avviso la "particolarità " di rispecchiare i contorni di come vengono valutati i problemi nella comunità eoliana. Riferendomi in particolar modo a chi ci governa, agli operatori turistici e, non ultimo, al modo in cui tutti oramai riteniamo che, se colpiti direttamente facciamo sentire la nostra voce altrimenti ci abbandoniamo ad espressioni superficiali tipo " passerà ancora un anno ed il pontile sarà ancora li " e cosi via.
Ma quando capiremo che il pontile di ferro colpisce direttamente tutti noi? Se quel pontile a distanza di cosi tanto tempo è ancora li con tutto quello che rappresenta a livello di pericolo, da biglietto da visita per una località che aveva trovato un´identità nel divenire la seconda spiaggia dell´isola, qualcuno sarà responsabile?
A questo punto mi domando: ma se quel pontile fosse stato a Canneto o a Lipari sarebbe quindi stata la stessa cosa? Cioè sarebbe ancora li? Non ci sarebbero ad ogni modo i 35.000 euro necessari ? Non so quanto renderebbe la vendita di tutto quel ferro, forse però farebbe abbassare un po´ i costi.
Provo invece vergogna, ma principalmente tanta rabbia ,a dover leggere che una piccola comunità come Pirrera debba vivere un dramma cosi inconcepibile. E´ disumano non attivarsi affinché bimbi,anziani e la famiglia in genere, ottengano quello che è il loro diritto " l´acqua". Forse tramite il giornale on-line si potrebbe creare una forma di sondaggio per sentire che opinione si fanno i non residenti, alla lettura delle problematiche esistenziali nel nostro territorio.
Nando Bianchi