A Stromboli attendono il sindaco di Lipari per giovedì prossimo con delle soluzioni per quanto riguarda l'alaggio dei natanti da pesca e da turismo intanto annunciano di essere pronti a bloccare tutto e tutti se non saranno messi nelle condizioni di poter tornare a pescare, a lavorare nel settore del turismo nautico a "portare a casa" quanto necessario per il sostentamento delle proprie famiglie. Il "caso", come sctivevamo ieri, prende avvio dall'operazione anti-abusivismo sul demanio posta in essere dalla Guardia costiera (sequestro di verricelli, multe alla ruspe che operano sul demanio in assenza di determinari requisiti).
«Perdurando questa situazione – annunciano dall'isola gli interessati – impediremo l'approdo delle imbarcazioni dei turisti così come di quelle che raggiungono Stromboli per escursione con turisti provenienti da Lipari, dalla costa sicula e calabra. Così come stanno le cose non si riesce a lavorare». Al di là delle "rivendicazioni" degli strombolani bisogna però premettere che si tratta di una questione complessa: da un lato situazioni radicate ed incancrenite sia dal tempo che dalla particolare conformazione dell'isola che non possiede né un porto rifugio né attrezzature alternative a quelle usate sino ad oggi; dall'altro un intervento di polizia marittima tendente a far rispettare quanto previsto dalla normativa. A ciò si aggiunga il fatto che la situazione dell'alaggio a Stromboli è finita nel mirino della magistratura anche a seguito di apposite indagini espletate attraverso l'Arma. Per tornare al "blocco", è chiaro che la mancata uscita in mare dei natanti da pesca, che restano sulla spiaggia in quanto non sarebbe possibile alarli e tirarli a secco (così come avviene sistematicamente) senza verricelli e/o ruspe, crea un danno, oltre all'economia delle famiglie dei pescatori, anche alle attività di ristorazione dell'isola che non possono dare ai propri clienti l'abituale pesce fresco. Insomma una "coperta" che da qualunque lato la si tiri risulta essere troppo corta. La via da percorrere, è scontato, è quella della legalità.
L'ostacolo: i tempi affinchè ciò possa avvenire senza pregiudicare la vita dell'isola e della sua economia anche domestica. Un input ribadiamolo, proprio perchè consci dell'importanza che la pesca e quanto legato al settore del turismo nautico ha sull'economia dell'isola, la Guardia Costiera l'ha dato effettuando dei sopralluoghi ed individuando delle aree da adibire a tali operazioni. E' necessario un progetto per ottenere dall'Assessorato Territorio ed Ambiente, in attesa delle concessioni e/o autorizzazioni definitive, una autorizzazione provvisoria o qualcosa di similare. Ma il tempo è tiranno!