Cerca nel blog

venerdì 19 giugno 2009

Legge 488: Condannato l'imprenditore D'Ambra.

Tre anni di reclusione, l'interdizione della stipula di contratti con le pubbliche amministrazioni e la confisca di beni per la somma (circa 1 milione di euro) equivalente alla “contestata” utilizzata cifra proveniente dai fondi dell'UE (legge 488) utlizzata per la realizzazione del pontile di carico della pomice in località Porticello. La sentenza, alla sezione distaccata del tribunale di Lipari, è stata emessa nei confronti dell'ex imprenditore della pomice Enzo D'Ambra. L'imprenditore liparese è stato difeso dall'avvocato Sbacchi. La sentenza, emessa dal giudice Roberto Gurini (piemme Olindo Canali) arriva a conclusione di un processo che ha visto alla sbarra D'Ambra in qualità di presidente della Pumex S.p.A per la vicenda legata alla realizzazione del pontile di carico dell'azienda con i fondi erogati dall'Unione Europea tramite la legge 488. Nel corso del processo, davanti al giudice Roberto Gurini, è comparso anche il capitano Strano della Guardia di Finanza che ha riferito i fatti emersi dall'indagine da lui condotta negli anni 2002-2003. Infatti, dapprima nel mirino della guardia di finanza e poi in quello della magistratura, è finita la realizzazione del pontile di carico della Pumex, rientrante in realtà in un più ampio progetto di finanziamento che si aggirava complessivamente sui 19 miliardi di vecchie lire. Di questi 1 miliardo e 600 milioni sarebbero stati spesi per l'opera in questione. Ma secondo l'indagine della Finanza i costi effettivi sarebbero stati nettamente inferiori, aggirandosi intorno ai 900 milioni. L'opera, in quanto soggetta a finanziamenti comunitari, prevedeva un termine di realizzazione. I finanzieri nel corso delle indagini hanno accertato che, nonostante sia stato fatta figurare la conclusione dei lavori entro detto termine, nei fatti essi si siano protratti per un periodo ben più lungo. Adesso è arrivata la sentenza.