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mercoledì 17 giugno 2009

Pontili pericolosi a Lipari e sequestro gavitelli a Panarea. Guardia costiera di Lipari e sommozzatori: operazioni in simbiosi

(Gazzetta del sud- Salvatore Sarpi) Spuntoni di putrelle che si ergono pericolosamente a pelo d'acqua, materiale ferroso depositato sui fondali, vecchi pontili di carico della pomice fortemente pericolanti già a cominciare dalla parte sommersa e quindi a rischio di crollo. L'ex pontile Italpomice (in parte crollato nello scorso inverno) che versa in una situazione di grande precarietà almeno nella parte più prossima alla spiaggia. Pontile Pumex anch'esso adagiato in alcune parti su basi corrose dal mare.
E' questo, da quanto trapela, il quadro che si è presentato agli occhi del gruppo sommozzatori- 3° nucleo operativo della Guardia Costiera di Messina durante le immersioni effettuate nell'area che va da Capo Rosso ad Acquacalda.
Un sopralluogo dettagliato, documentato attraverso video e foto che saranno inviati agli organismi competenti, effettuato in collaborazione con la Guardia costiera di Lipari con l'obiettivo di rendersi conto della situazione ed accellerare i tempi affinchè gli organismi preposti arrivino a disporre una eliminazione di quelle strutture altamente pericolose per la pubblica incolumità (si tratta di aree fortemente frequentate dai bagnanti) e dal devastante impatto ambientale.
Oltre a questa preziosissima azione “ispettiva” gli uomini della Guardia Costiera di Lipari, sempre con il supporto dei colleghi sommozzatori di Messina, stanno ponendo in essere un vero e proprio “giro di vite” per quanto riguarda l'abusivismo in mare e nel demanio. Ieri, a bordo della motovedetta CP 566, hanno raggiunto l'isola di Panarea e qui hanno asportato e sequestrato una sessantina di gavitelli abusivi utilizzati per l'ormeggio dei piccoli e grandi natanti da diporto in particolare nello specchio acqueo antistante il porto commerciale di San Pietro. Gli uomini del Circomare hanno anche potuto accertare, grazie all'ausilio dei sommozzatori, un vero e proprio escamotage messo in atto per eludere i controlli dai natanti. Il gavitello (o boa come viene impropriamente definito) non veniva lasciato in mare ma vi era a pelo d'acqua una cima, tenuta in stand-by da una serie di sugheri, pronta per avere agganciato alla bisogna il gavitello. Ovviamente con grave pregiudizio per la sicurezza della navigazione. Anche queste cime sono state rimosse. Sarà presentata denuncia contro ignoti. L'operazione proseguirà nei prossimi giorni e toccherà anche le altre isole dell'arcipelago