(Saverio Merlino) Ieri, finalmente, ha piovuto e tutti i cittadini del Comune di Lipari (utenze domestiche, condominiali, non residenti, alberghieri e ricettive, commerciale beni durevoli, commerciale beni consumabili, utenze e luoghi di culto, ecc), hanno potuto usufruire anche dell’acqua arrivata dal “cielo”.
Mi auguro che, almeno per tale “acqua”, non si applichino i criteri e il listino tariffario, la tipologia d’attività, il canone e la fascia che il Comune ha utilizzato per l’emissione delle bollette di servizio idrico recapitate ai cittadini in questo mese di luglio.
Ironia a parte (che non fa mai male) nonostante le tante proteste dei cittadini, le tante note inviate, gli interventi sui “blog” e le interrogazioni presentate, non si conoscono ancora le determinazioni che l’Amministrazione Comunale intende adottare per rimediare agli errori che qualcuno ha commesso nell’emettere le bollette in questione.
Auspico, inoltre, che per porre fine a tutte queste incomprensioni, venga convocato, al più presto, un Consiglio Comunale per dare certezze ai cittadini frastornati da questo enigma: fatture giuste….fatture sbagliate….
In ogni modo, continuo a sostenere che le bollette notificate ai cittadini sono illegittime e, in moltissime, il calcolo è sbagliato.
Sono illegittime, a mio avviso, non solo, per come già scritto in precedenza, perché il Comune di Lipari, fin al 31 dicembre 2008, non ha applicato il metodo normalizzato e quindi doveva applicare i criteri stabiliti dal CIPE e confermati dal Ministero dello Sviluppo Economico e gli aumenti dovevano restare entro i limiti delle percentuali stabilite, ossia in linea con l’inflazione programmata (entro il 5% tra la tariffa base del 2003 e fino al 2007 e dal 2008 e dal 2009 entro il limite percentuale massimo dell’1,15%), ma perché manca l’elemento fondamentale: “il contratto” tra l’Ente Gestore Acquedotto e l’utente.
I cittadini al momento dell’allaccio alla rete idrica, prima della regolare fornitura, avevano sottoscritto con l’EAS un regolare contratto che stabiliva, consumo minimo, tariffe, etc.
Oggi, dov’è il contratto che i cittadini hanno sottoscritto con il nuovo Ente Gestore dell’Acquedotto? E’ automatico il passaggio o doveva essere sottoposto un nuovo contratto di fornitura?
Forti dubbi nascono ancora sul metodo del calcolo delle bollette.
Infatti, si può notare che mentre nella tabella 16 Listino Tariffario 2009 le fasce stabile sono 1 fascia > 80 mc; II fascia 80- 160 mc – III fascia 160 – 300 mc; IV fascia oltre 300 mc, poi se si guarda con attenzione la bolletta queste fasce non vengono considerate.
Nella lettura del dettaglio dei consumi per fasce (almeno in tutte quelle che ho avuto modo di leggere, e sono tante), i criteri non vengono rispettati ma calcolati così:
1 Fascia da 1 mc a 76 mc ( perché non sino ad 80mc?)
2 Fascia da 77 mc a 152 mc (perché non da 81 e sino a 160?)
3 fascia da 153 mc a 284 mc (perché non da 161 sino a 300?)
4 fascia da 285 mc a 999999 mc) (perché non da 301 sino a 99999?).
Noto ancora, non più con sorpresa ormai, che, inoltre, sono stati ignorati nella fatturazione i benefici previsti nella Tabella 16 allegata al Regolamento idrico riservati agli indigenti (riduzione del 30%), agli handicappati (riduzione del 30%), riduzione ultrasessantaciquenni (20%) e riduzione ISEE più di 4 componenti familiari (20%).
Forse anche per queste motivazioni e per accertarne i diritti, comprese le tipologie d’attività, era fondamentale la sottoscrizione di un contratto di servizio!
Senza parlare poi dell’addebito del canone fisso del 2010 (!), della mancata fatturazione ogni 3 mesi (art. 31 del regolamento idrico) che ha quindi determinato un’unica fatturazione con consequenziale richiesta di pagamento in unica soluzione anziché in 4 rate, una per trimestre, com’è lecito.
Ritengo, quindi, che se gli uffici non sono stati in grado di rispettare il regolamento idrico circa i tempi della bollettazione, non può chiedersi al cittadino di pagare in unica soluzione, pur avendo un diritto di rateizzazione che, ironia della sorte, oggi deve andare a richiederlo, magari per “cortesia”.
Aspetto fiducioso.
Saverio Merlino