(Saverio Merlino) Considerato che nei giorni scorsi avevo sollevato dei dubbi sulla legittimità delle bollette recapitate dal Comune di Lipari e relative al consumo dell’acqua nell’anno 2009, oggi, alcuni amici, discutendo sulla questione, ritenendo di avere avuto richiesto importi esagerati e, quasi sicuramente, calcolati in modo errato e non confermi alle tariffe applicate e, forse, consumi addebitati eccessivi da non potersi ritenere né plausibili nè realistici, mi hanno chiesto come comportarsi per conoscere se la bolletta è conforme o meno.
Così come ho già risposto posso solo indicare come io mi comporterò, da cittadino utente, avendo riscontrando, come ho già scritto, diverse anomalie e difformità al regolamento comunale sul servizio idrico.
Innanzi tutto, considerato che la bolletta non vi convince o, secondo me, contiene un importo non dovuto, non esiterò ad agire perché la legge mi tutela.
Ritenendo, quindi, che quanto mi viene richiesto non è dovuto o è illegittimo, come ogni cittadino consapevole, che vuole ottenere giustizia, mi rivolgerò al Giudice di Pace (o al Tribunale se la controversia ha un valore superiore a 5.000 euro).
Questo posso farlo senza il patrocinio di un avvocato solo per quelle bollette d’importo inferiore a 500 euro.
In alternativa posso rivolgermi anche alle autorità garanti dell'acqua, dell’energia, del gas, delle comunicazioni nonché agli uffici di conciliazione ed arbitrato attivati tra associazioni di consumatori ed enti gestori.
Comunque la prima cosa che farò, per contestare la bolletta, proverò a chiedere chiarimenti (di persona o per telefono) all’Ufficio Idrico del Comune.
Se le risposte ottenute non mi soddisfano, invierò al gestore del servizio idrico, in questo caso il Comune, (per raccomandata con ricevuta di ritorno, da utilizzare nell’eventuale giudizio come prova) una lettera di reclamo in cui spiego i motivi della contestazione e allegherò una fotocopia della bolletta contestata corredata di tutti gli eventuali documenti utili a perorare la mia causa.
Terrò ben presente, comunque, che i gestori (quindi anche il Comune) hanno l’obbligo di documentare i consumi addebitati.
Pertanto, essendo lecito, pretenderò, motivandone la richiesta, una chiara documentazione dei propri consumi, delle rilevazioni effettuate e delle date d’avvenuta lettura.
Per alcune situazioni, chiederò, inoltre, come nel passato ho già fatto all’EAS, che venga effettuato un controllo sul regolare funzionamento del proprio contatore dell’acqua ed, eventualmente, l’installazione di uno nuovo in sostituzione del precedente se questo dovesse rivelarsi non funzionante o, se per qualsivoglia motivo, registra consumi mai effettuati (esempio aria presente nelle condotte in conseguenza dell’interruzione della fornitura idrica).
Se non ricordo male alcuni anni addietro molte famiglie del Corso Vittorio Emanuele, hanno rilevato tale inconveniente e si sono rivolti al Comune di Lipari che ha nominato, a tal uopo, una Commissione e poi il Tribunale di Lipari, attraverso un CTU, ha potuto verificare quanto i cittadini giustamente lamentavano.
Non so, sinceramente com’è finita, ma penso che sono state annullate tutte le fatture.
Tornando alle bollette, nel frattempo, valuterò, dopo le risposte ricevute, se pagare solo la somma che mi pare congrua, rispetto al consumo, per lo stesso periodo, dell'anno precedente, oppure, sempre comunicandolo al Comune, che non intendo saldare la parte che, secondo me, non è dovuta oppure che non pagherò fino alle opportune, quanto doverose, verifiche dei consumi registrati e richiesti, sulle tariffe, sulla tipologia e sulle agevolazioni eventualmente spettanti (ultrasessantacinquenni, handicap, nucleo familiare superiore a 4 componenti, etc.) secondo il Regolamento Comunale sul Servizio Idrico.
Se, in questo caso, il Comune dovesse intimarmi di interrompere il servizio, o lo mette in atto, mi rivolgerò ad un Giudice del Tribunale, chiedendo l’emanazione di un provvedimento d'urgenza (secondo l’art. 700 del cod. proc. Civile) per ottenere il ripristino dell'erogazione dell’acqua, visto che trattasi di un servizio essenziale.
Il Giudice di Pace competente territorialmente (o il Tribunale nel caso che gli importi richiesti e non dovuti superino la somma di 5.000 euro), stabilirà il torto e la ragione valutando la legittimità o meno del comportamento del Comune nei confronti dell’utente e fissando gli eventuali risarcimenti dovuti (ad esempio per l'interruzione del servizio).
Le bollette dopo 5 anni vanno in prescrizione e quindi, in quel caso, non avrò più diritto ad alcun eventuale rimborso.
Questo è quanto ho intenzione di fare, come cittadino utente, per accertare se il calcolo delle bollette per il consumo idrico è corretto.
Come cittadino che pretende da chi ci amministra il rispetto delle regole, chiederò, invece, ulteriori chiarimenti per capire se tutto, dalla bollettazione all’assunzione e gestione del servizio idrico, è avvenuto in modo legittimo rispettando, come mi auguro, leggi e regolamenti.
Saverio Merlino