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martedì 27 luglio 2010

COMUNE & URBANISTICA di Aldo Natoli

(Aldo Natoli) Il Servizio Urbanistica del Comune continua a navigare in acque torbide. Nonostante le ripetute segnalazioni, ultima quella del Consigliere Comunale Sabatini, e l’incalzare di una crisi del settore sempre più preoccupante, l’Amministrazione Comunale continua a bendarsi gli occhi.
Un cittadino che vuole ristrutturare o costruire una abitazione seguendo le regole dettate dal Regolamento Edilizio Comunale deve attendere tempi biblici. Si parla di un arretrato di circa 1.500 richieste. Naturalmente ci sono le eccezioni che ho segnalato e per le quali ho chiesto spiegazioni, ed alle quali nessuno mi ha ancora dato risposta. Ma ormai nel nostro Comune anche per ottenere delle risposte bisogna essere raccomandati. Chi vuole lavorare deve pertanto affidarsi allo strumento delle asseverazioni (D.I.A. ed Art. 2 L.R. n° 17/94) con tutte le conseguenze che entrambi le procedure comportano, compreso i rischi di compromissione del territorio, che sono stati tutti evidenziati dall’ex Sindaco del Comune, Dott. Michele Giacomantonio, dal Presidente dell’Associazione dei Geometri, Geom. Bartolo Favaloro, dal Consigliere, Geom. Adolfo Sabatini e dal sottoscritto. Ma l’attuale Primo Cittadino, anziché allontanare i pericoli dell’abusivismo ed i rischi che le procedure asseverate comportano, anziché imporre ai tecnici comunali di istruire le citate pratiche entro i 30 giorni assegnati dalla Legge, eseguendo gli accertamenti sui luoghi, ha invece ritenuto di favorire l’uso delle asseverazioni ponendone l’esame, con la modifica della Determina n° 141/09, al primo punto dell’o.d.g. della Commissione Edilizia, anche se su questo tipo di procedura non ha alcuna competenza, tant’è che si limita ad una presa d’atto.
Naturalmente tutto ciò comprime l’esame delle pratiche ordinarie da parte della C.E.C. e costringe i cittadini ed i tecnici ad una lunga attesa. Esiste una Legge dello Stato e della Regione Siciliana che impone agli uffici una risposta entro 30 giorni. Termine esteso a 60 con la Determina n° 22/2001. Ma questa scadenza per quanto riguarda l’istruttoria dei progetti è completamente ignorata. Dovrebbero esistere i “carichi di lavoro”. Ma anche di questo nessuno ne ha contezza. Ma non è tutto. La confusione ha superato ogni limite. Il due maggio sono decadute le norme di salvaguardia del P.R.G., che hanno una durata di tre anni. Orbene, non solo nessuno si è preoccupato di chiedere la loro proroga, oggi divenuta impossibile essendo lo strumento di pianificazione approdato al CRU., ma addirittura i tecnici del Servizio Urbanistica continuano ad opera applicando le norme scadute, rilasciando anche dei Certificati di destinazione Urbanistica, che possono rendere annullabili gli atti pubblici stipulati dai Notai e le valutazioni dell’Agenzia delle Entrate.
Il riferimento ai vincoli di salvaguardia derivanti dall’adozione del P.R.G. viene anche fatto (come se ancora esistenti) nella proposta di deliberazione n° 13/10 che riguarda le “Norme per il sostegno dell’attività edilizia e riqualificazione del patrimonio edilizio”.
Normalmente si dice che un pranzo si conclude con il dolce o la frutta. Credo che siamo già andati oltre!