L'assenza di collegamenti certi è la spina nel fianco degli operatori turistici che operano nelle isole siciliane. Lo hanno denunciato i partecipanti intervenuti all'Open Forum di Lipari dedicato alle isole.
"Senza collegamenti affidabili, saremo costretti a chiudere tutto e a emigrare - ha lanciato l'allarme Christian Del Bono, presidente Federalberghi Eolie e isole minori - e noi non vogliamo farlo. Da due anni chiediamo di sapere quali tratte assicurerà la nuova Siremar, quali orari, se sarà previsto un traghetto sostitutivo in caso di guasti. Oggi scopri se un collegamento esiste o meno solo una volta giunti al porto. E questi disagi, quando i turisti restano a terra, li paghiamo solo noi. Siamo costretti a chiudere perché non sappiamo se i turisti potranno arrivare o meno. Il ministro Matteoli - prosegue Del Bono - aveva preso l'impegno di mantenere i collegamenti, e questo impegno non è stato mantenuto".
L'imprenditrice turistica Caterina Conti denuncia: "siamo diventati irraggiungibili e non abbiamo certezze sui collegamenti. I nostri turisti restano sulle banchine. Siamo stanchi di andare a protestare a Roma. Per 27 notti abbiamo dormito sulla nave per tenerci il collegamento con Napoli. Da anni chiediamo un collegamento con Fiumicino". Secondo Anselmo Urso "la mancanza di collegamenti ci sta trasformando in isole balneari e la stagione anziché allungarsi si accorcia sempre di più. Un tempo lavoravamo da marzo a ottobre, ora tranne che in estate non sappiamo quando arriveranno le navi. Il nodo fondamentale è quello dei trasporti. Ci piacerebbe l'idea di un aeroporto, ma fin quando dovremmo aspettare? Il 4.000?"
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.