Il rischio c'è e non è assolutamente da sottovalutare. Anzi bisogna porre in essere interventi immediati.
Lipari, infatti, corre il rischio di subire forti penalizzazioni, se non l'isolamento, per quanto riguarda i traghetti di linea. Oltre all'ampio tratto del molo di Sottomonastero chiuso con ordinanza del Circomare, per via di un notevole e profondo sgrottamento, a rischio vi è infatti un'altra porzione dello stesso molo: quella in atto utilizzata dai traghetti di linea di Siremar e NGI.
Lipari, infatti, corre il rischio di subire forti penalizzazioni, se non l'isolamento, per quanto riguarda i traghetti di linea. Oltre all'ampio tratto del molo di Sottomonastero chiuso con ordinanza del Circomare, per via di un notevole e profondo sgrottamento, a rischio vi è infatti un'altra porzione dello stesso molo: quella in atto utilizzata dai traghetti di linea di Siremar e NGI.
La prima situazione a rischio che salta agli occhi è quella della piastra in acciaio, dove poggia il portellone dei traghetti, scardinata, sollevata in più punti. Ma è solo la parte più evidente di una situazione non ottimale che riguarda l'intero spazio e che potrebbe presto costituire un ulteriore stato ostativo alla piena operabilità dei mezzi. Insomma a Sottomonastero “piove sul bagnato” e bisogna rendersene conto ed intervenire prima di “affogare”.
Tra l'altro abbiamo appreso di una comunicazione ufficiale tra il Circomare Lipari, il comune e il Genio civile opere marittime. Una comunicazione che prospetta, quale soluzione ideale per intervenire sullo sgrottamento della parte di molo in atto interdetto, l'utilizzo dei cassoni “contestati”. Cioè quelli che dovrebbero essere impiegati per il contestatissimo progetto di messa in sicurezza dell'area di Sottomonastero.