Dalla Gazzetta del Sud - Leonardo Orlando
Promozioni tra i vigili urbani di Lipari senza procedure di pubblica evidenza. Il sostituto della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, Giorgio Nicola, ha inviato a conclusione delle indagini preliminari cinque avvisi di garanzia per l’ex sindaco di Lipari , Mariano Bruno e per i funzionari dello stesso Comune , nell’ambito dell’inchiesta in cui si ipotizza il reato di omissioni di atti d’ufficio per il mancato annullamento delle procedure che hanno portato alla “promozione” senza alcuna procedura concorsuale pubblica di componenti del corpo di Polizia Municipale. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati oltre a Bruno, 65 anni, all’ex vicesindaco , Alfredo Biancheri, 59 anni, al segretario comunale Maria Nicastro 62 anni, al vice segretario dello stesso comune Giovanni Famularo , 62 anni, e all’ex dirigente comunale , nonché ex comandante dello stesso corpo di polizia Municipale dell’isola, Domenico Russo, 42 anni.A tutti gli indagati si contesta l’accusa di omissione e rifiuto di atti d’ufficio, in concorso, perché il sindaco Bruno nella sua qualità di capo dell’Amministrazione , il suo vice Biancheri, nella qualità di assessore delegato alla polizia municipale del Comune di Lipari, Nicastro e Famularo , rispettivamente segretario generale e vice segretario dell’ente , Russo in qualità di dirigente comunale e di comandante della polizia municipale , avendo ricevuto un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora in data 7 aprile del 2008 con cui cinque componenti dello stesso corpo di polizia municipale che si ritenevano danneggiati dalla “selezione “ interna per la progressione di carriera chiedevano ai destinatari di uniformarsi alla sentenza n. 347 del 2008 e di conseguenza l’annullamento in autotutela delle determine dirigenziali n. 123 e 124 del 2008.
Agli stessi indagati i cinque agenti di polizia municipale chiedevano invano di rendere note le ragioni per cui non era stata ancora indetta procedura concorsuale interna per le progressioni verticali di carriera. Inoltre chiedevano di conoscere i nomi dei responsabili del procedimento . Tutte richieste queste a cui i cinque indagati non hanno risposto.
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