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domenica 27 maggio 2012
Comprensorio siculo-calabro a rischio terremoto (Giovanni Petrungaro- Gazzetta del Sud)
Nessun allarmismo, ma il terremoto dell'Emilia ha fatto tornare
attuale quanto il mese scorso RaiNews aveva evidenziato in una inchiesta
sui terremoti in Italia, allorquando ascoltando diversi studiosi, anche
di fama internazionale, è venuto fuori che studi realizzati
indipendentemente portano tutti ad una unica conclusione: al sud Italia,
e soprattutto in Calabria e Sicilia, c'è il rischio che si verifichi un
terremoto di magnitudo 7.5 Richter, migliaia di volte più potente
rispetto a quello che ha distrutto L'Aquila poco più di tre anni fa.
E gli esperti si sono anche soffermati sul rischio che i nuovi eventi
sismici possano essere amplificati dalla devastazione di stabilimenti
industriali e chimici. E purtroppo nella lista dei possibili siti a
rischio c'è anche Milazzo. L'inchiesta ha raccontato quali sono le previsioni,
come sta avvenendo il monitoraggio sugli eventuali terremoti e in quale
situazione versano gli impianti RIR, acronimo questo che sta ad indicare
il Rischio di incidente rilevante. In Italia la normativa sulla
questione è ancora in una fase embrionale. Alessandro Martelli,
direttore dell'Enea di Bologna, ha anche spiegato in modo chiarissimo
qual è lo "stato dell'arte" sulla previsione dei terremoti, evidenziando
benissimo che "le previsioni in senso stretto cioè dire che un evento
di magnitudo "x" avverrà nel luogo "x" il giorno "x" è assolutamente
impossibile al giorno d'oggi, ma quello che si può fare è prevedere con
una certa probabilità di azzeccarci che un terremoto possa avvenire in
un certo periodo di tempo (qualche mese, almeno, o un anno) in una zona
normalmente abbastanza estesa come dimensioni, quindi si tratta in ogni
caso di qualcosa che potrebbe anche non verificarsi". E lo stesso
Martelli parlano di ipotesi di intensità pari a 7,5 in Calabria e in
Sicilia ha detto che l'energia rilasciata sarebbe maggiore migliaia di
volte rispetto al terremoto di L'Aquila. L'inchiesta ha anche raccontato
quali sono le previsioni, come sta avvenendo il monitoraggio sugli
eventuali terremoti e in quale situazione versano gli impianti RIR. «La
storia della Calabria e della Sicilia - ha affermato lo scienziato
Vladimir Kossobokov – ci racconta che nella zona gli eventi sismici
potrebbero essere devastanti come quello del 1908. Nel dibattito sono
anche intervenuti Carlo Doglioni, docente di Scienza della Terra
dell'Università di Roma, Antonella Peresan, ricercatrice dell'Università
di Trieste, Giuliano Francesco Panza, professore di sismologia
dell'università di Trieste, Vladimir Kossobokov, scienziato
dell'Accademia delle Scienze Russa i quali hanno sottolineato che «le
informazioni vengono dalla sismologia, geologia, geochimica dei fluiti
da una serie di parametri che possono aiutarci in un approccio
multidisciplinerare le aree di maggiore sistematicità». «Siamo in una
zona in cui il rischio c'è – ha aggiunto il presidente dell'Ordine degli
Ingegneri di Messina, Santi Trovato. Un'area che risulta categoria
sismica molto elevata, con pericolo di maremoto. Per affrontare queste
problematiche nel mese di febbraio abbiamo stipulato un protocollo
d'intesa col Comune di Milazzo, che punti anche a monitorare le
criticità ambientali e sismiche, allargando l'intesa alle aree
industriali». La parte morfologica è più pericolosa a Milazzo rispetto a
Priolo – ha affermato invece il prof. Michele Maugeri docente
geotermica Università Catania – e amplificazioni sismiche scaturiscono
dalle caratteristiche di questa tipologia di terreno». E proprio ieri da
Milazzo l'associazione Adasc ha annunciato di aver inviato una nota al
Ministero dell'Ambiente, per chiedere di avviare dei controlli
all'interno delle industrie ricadenti nell'area ad elevato rischio di
crisi ambientale in modo da accertare le specifiche proprietà
antisismiche degli impianti. Stesso livello di allerta che
l'associazione presieduta da Peppe Maimone chiede venga prestato dai
sindaci dei comuni del comprensorio, affinchè sollecitino i controlli e
prevedano delle prove di evacuazione per i cittadini.(Gazzetta Del Sud-
Giovanni Petrungaro)
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