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venerdì 10 agosto 2012

"Spending review" a Lipari. Indagati in 27 tra amministratori e impiegati. Emessi avvisi di garanzia

Barcellona (Leonardo Orlando)   - GAZZETTA DEL SUD -  Operazione "Spending review" della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto: indagati in 27 tra ex amministratori e impiegati pubblici del Comune di Lipari. Politici, dirigenti, funzionari, ma anche semplici impiegati e ausiliari del traffico. Tra il novembre 2008 e il dicembre del 2011, avrebbero fatto la “cresta” sui costi delle missioni compiute per conto dell'ente e sulle trasferte d'ufficio dall'arcipelago verso la terraferma. Il sostituto procuratore Giorgio Nicola che ha chiesto al Gip del Tribunale di Barcellona Sara d'Addea una proroga delle indagini preliminari che scadranno il prossimo 30 settembre - scrive Leonardo Orlando sulla Gazzetta del Sud- ha già iscritto nel registro degli indagati 27 persone, tra cui il primo della lista l'ex sindaco di Lipari Mariano Bruno, ed i suoi assessori, alcuni dei quali rimasti in carica fino al maggio scorso e altri riconfermati nell'attuale compagine amministrativa. Per tutti gli indagati L'accusa è di abuso d'ufficio in concorso, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso anche con ignoti non ancora identificati e per alcuni, tra cui l'ex sindaco Mariano Bruno, anche del reato di truffa aggravata. A tutti i 27 indagati noti che già ieri hanno ricevuto le informazioni di garanzia con le quali il Gip Sara D'Addea ha comunicato la richiesta di proroga delle indagini avanzata dalla Procura di Barcellona, si contesta inoltre il reato di favoreggiamento personale nei confronti di ignoti ancora da identificare, fatto commesso in Milazzo. Quest'ultima contestazione farebbe supporre il coinvolgimento di altri indagati, così come riportato in rubrica dell'atto giudiziario notificato ieri, che sono in corso di identificazione. Pare si possa trattare di albergatori che potrebbero aver rilasciato fatture o ricevute di “comodo” per giustificare costi inesistenti. Ma allo stato sono solo ipotesi investigative. L'indagine è stata avviata il 15 febbraio scorso a seguito di un circostanziato esposto inviato sulle spese che avrebbe sostenuto l'ex sindaco Mariano Bruno, il quale aveva un tetto massimo di spese per missioni e trasferte – da rimborsare – di 30 mila euro l'anno, spesi quasi sempre per intero. Oltre all'ex sindaco,l 'informazione di garanzia ha raggiunto l'ex assessori Corrado Giannò, l'ex dirigente comunale del IV settore Domenico Russo, già comandante della polizia municipale; Francesco Rando, responsabile ufficio economato; l'ex consigliere ed assessore Giacomo Biviano; il messo notificatore Francesco Guerrera, l'ex presidente del Consiglio comunale rimasto in carica fino a maggio scorso Giuseppe Longo, Francesco Cataliotti e Aldo Marino, entrambi ispettori polizia municipale; gli ex assessori Domenica Sparacino, Anna Maria Paola Spinella, Giuseppe Finocchiaro, Ivan Ferlazzo e Natale Famà; l'ex consigliere Gesuele Fonti riconfermato nella carica alle ultime elezioni; Lucio D'Ambra, funzionario del settore lavori pubblici; l'ex assessore Massimo D'Auria; Antonio Fiore dell'ufficio tecnico; l'ex consigliere Felice Mirabito; Stefana Salmieri dipendente comunale; Francesco Subba, ragioniere generale del comune e dirigente del II Settore economia e finanze; Caterina Bonsignore, funzionario dello Stato civile; Antonino Cincotta impiegato; Giuseppe Majuri, responsabile ufficio anagrafe; Ivana Bonfante dipendente comunale; Rita Mandarano e Maria Rosaria Avino, entrambe ausiliarie del traffico. Per l'esito finale dell'inchiesta bisognerà attendere la proroga delle indagini che consentirà di compiere accertamenti per altri 6 mesi.
Nota del direttore- E' ovvio che rientrare tra gli indagati per questa questione, l'emissione dell'informazione  di garanzia non significa esssere colpevoli o responsabili di ciò  che viene addebitato dalla Procura. Il proseguio delle indagini, la conclusione delle stesse ed eventuali condannne daranno la misura concreta di eventuali responsabilità. L'informazione di garanzia non è sinonimo di colpa ma è, ricordiamolo, a tutela dell'indagato. Noi ci siamo limitati a riprendere un articolo pubblicato oggi sulla carta stampata(vedi inizio articolo) e nel quale risulta precisamente questo passaggio "i 27 indagati noti che già ieri hanno ricevuto le informazioni di garanzia ".
Una sottolineatura questa che ci appare doverosa in quanto nella mattinata abbbiamo ricevuto qualche telefonata da parte ddi qualcuno dei 27 che ci evidenziava di non aver ricevuto alcuna informazione di garanzia. Riportiamo questo per correttezza, convinti come siamo, che  il proseguio delle indagini servirà a chiarire molte delle posizioni. La "caccia al disonesto", in questo momento, ci appare più che  mai fuori luogo. Primo: perchè fino alla condanna nell'ultimo grado di giudizio nessuno può essere ritenuto colpevole; Secondo: Perchè scorrendo i nomi degli indagati e, conoscendoli tutti personalmente, qualche dubbio ci sorge su un loro effettivo coinvolgimento (Salvatore Sarpi) 

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