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giovedì 25 ottobre 2012

Alecci: «La città si liberi da chi le ha fatto del male» (Gazzetta del sud)

Le parole del prefetto Francesco Alecci senza sconti al “buonismo” e all’ipocrisia: «Il mio saluto va ai tanti messinesi onesti, ma solo a loro». Un affondo contro chi detiene le leve del potere economico, un appello per la ricostruzione “morale”.
«La città si liberi da 
chi le ha fatto del male»
Parla di un dissesto «morale e psicologico», prima ancora che economico-finanziario. Rivolge il suo saluto «ai messinesi, ma non a tutti, solo ai messinesi onesti», perché non è tempo di ipocrisia e «non si possono dare cose buone ai cattivi, a chi non le merita». Colpisce duro, e in varie direzioni: «Chi ha il potere economico in questa città non vuole che le cose cambino. La gente ormai segue tutto, attraverso i giornali, le tv, i nuovi media, e sa benissimo di chi sono le responsabilità». Ma la sua è anche una lezione di educazione civica: «Nessuno può tirarsi fuori, in qualche modo siamo tutti “correi”, perché anche il più semplice dei cittadini ha un’arma a sua disposizione: il voto. Bisogna stabilire alleanze sociali, non dare più deleghe in bianco, liberare questa città da chi le ha fatto del male». È tutto in queste parole il congedo di Francesco Alecci da prefetto
di Messina. È nei valori che professa, nella testimonianza data in questi cinque anni e tre mesi di permanenza in riva allo Stretto, nell’impegno profuso per affrontare le gravissime emergenze, quelle riguardanti la lotta alla criminalità organizzata, le battaglie per la legalità e quelle concernenti le vertenze occupazionali, il dramma dei senza stipendio, dei senza lavoro, dei senza tutto.

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