Oggi vorrei sollevare il problema
dei residui nei bilanci dei Comuni in generale per poi dare qualche dato
purtroppo solo riferito al 2010 del nostro Ente. I residui corrispondono per le
"entrate" alle somme accertate e non riscosse e per le "uscite"
a quelle impegnate e non spese.
Si tratta in realtà di scompensi
che oltre una certa soglia possono rilevarsi pericolosi per l'equilibrio
gestionale di un Comune.
Una buona gestione infatti
prevede che i crediti siano mantenuti nel conto fino all'avvenuto pagamento o
fino a quanto non se ne dimostri l'insussistenza o prescrizione. Avviene
purtroppo in molti casi una riconferma magari legittima nella forma, ma che può
nascondere problemi vari affrontati inadeguatamente, sottovalutati o
addirittura sorvolati.
Ritengo in questa fase bisogna
tenere un comportamento prudente (la Corte dei Conti si sta focalizzando su
questa voce del bilancio comunale) e di conseguenza le analisi e le valutazioni
da parte di chi è preposto devono essere adeguate (la nuova legge impone agli
organi di controllo ed al ragioniere generali grandi responsabilità).
Trattasi di crediti "tossici"
(in particolare Titolo I Tributarie e Titolo III Extratributarie) oppure hanno
solo l'influenza??
I residui attivi sono legati alla
mancata riscossione di multe e di tributi specie l'ICI che si trascina da anni,
ma anche della TARSU e Servizio Idrico, a causa di alterni problemi con
Equitalia e l'Autorità Giudiziaria con i quali purtroppo non sempre i tentativi
di recupero sono stati sempre fruttuosi per le casse comunali.
E poi diciamocelo in molti casi
la gente perseguita e sempre quella che allo stato non è in grado di pagare
mentre i "furbetti" continuano a lavorare sottobosco!
Vi faccio un piccolo confronto
con altri Comuni:
a) Milazzo 46,24% (e sappiamo come è finita con questo Comune)
b) Taormina 63,68%
c) Ustica 52,35%
d) Giardini Naxos 58,58%
Mi scuso con tutti i lettori se
alcuni aspetti sono tecnici ma ho cercato di renderli più semplici possibili.
E poi speriamo sempre che
l'Amministrazione si decida a rendere pubblichi i dati e magari anche a
spiegarli ai cittadini in sintesi. Restiamo
in attesa di un cambio di rotta sul tema trasparenza.
Angelo Sidoti
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