La Regione Sicilia,
esempio planetario di sprechi, privilegi ingiustificati e inefficienza,
viaggia, avendo accumulato un debito di 5 miliardi di euro, rapidamente verso
il fallimento, situazione che rende difficile, nonostante un bilancio
elefantiaco, perfino il pagamento degli stipendi.
Le montagne di soldi
che la Sicilia ha sempre messo in circolazione, i nostri soldi, non sono finiti
in investimenti e politiche per migliorare le condizioni di vita dei Siciliani,
ma hanno "ingrassato" e ingrossato le fila di politici incapaci e
corrotti e di imprenditori parassiti e truffaldini.
Finiti i denari,
senza Roma a coprire le falle, sarà un bel problema tenere in piedi la rete
clientelare-assistenziale sapientemente organizzata nella nostra disgraziata
terra; per sopravvivere si dovrà tornare a produrre ed essere efficienti,
bisognerà diventare cittadini responsabili ed avere una classe dirigente
affidabile e preparata: sarà dura, ma fidatevi, sarà la libertà!
Intanto, domenica si
vota, ma non sarà il voto, viste le liste infarcite di pregiudicati e incapaci,
a risolvere le cose.
Irromperanno sulla
scena i "grillini", animati da grande entusiasmo e sani propositi ma,
temo, più capaci a protestare che a governare; il resto dei "famelici
eletti" tenterà ancora, irresponsabilmente, di imbrogliarci e rimandare i
problemi.
Dunque, perchè la
Sicilia non sia per sempre, come diceva Consolo, "terra di gattopardi ed
eroi prigionieri" non rimane che augurarsi, coi rischi del caso, che la
crisi "morda" a tal punto da rendere davvero insopportabile
l'ingiustizia e l'inciviltà che regnano nella nostra amata terra...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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