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mercoledì 24 ottobre 2012

Sicilia e crisi (di Luca Chiofalo)

Finalmente, questo sistema marcio e corrotto sta scoppiando!
La Regione Sicilia, esempio planetario di sprechi, privilegi ingiustificati e inefficienza, viaggia, avendo accumulato un debito di 5 miliardi di euro, rapidamente verso il fallimento, situazione che rende difficile, nonostante un bilancio elefantiaco, perfino il pagamento degli stipendi.
Le montagne di soldi che la Sicilia ha sempre messo in circolazione, i nostri soldi, non sono finiti in investimenti e politiche per migliorare le condizioni di vita dei Siciliani, ma hanno "ingrassato" e ingrossato le fila di politici incapaci e corrotti e di imprenditori parassiti e truffaldini.
Finiti i denari, senza Roma a coprire le falle, sarà un bel problema tenere in piedi la rete clientelare-assistenziale sapientemente organizzata nella nostra disgraziata terra; per sopravvivere si dovrà tornare a produrre ed essere efficienti, bisognerà diventare cittadini responsabili ed avere una classe dirigente affidabile e preparata: sarà dura, ma fidatevi, sarà la libertà!
Intanto, domenica si vota, ma non sarà il voto, viste le liste infarcite di pregiudicati e incapaci, a risolvere le cose.
Irromperanno sulla scena i "grillini", animati da grande entusiasmo e sani propositi ma, temo, più capaci a protestare che a governare; il resto dei "famelici eletti" tenterà ancora, irresponsabilmente, di imbrogliarci e rimandare i problemi.
Dunque, perchè la Sicilia non sia per sempre, come diceva Consolo, "terra di gattopardi ed eroi prigionieri" non rimane che augurarsi, coi rischi del caso, che la crisi "morda" a tal punto da rendere davvero insopportabile l'ingiustizia e l'inciviltà che regnano nella nostra amata terra...
 CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

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