L'ufficio di presidenza della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi - formato dal presidente, Luciano Maiani, dal presidente emerito, Giuseppe Zamberletti, e dal vicepresidente, Mauro Rosi - ha rassegnato le dimissioni al presidente del Consiglio dei ministri. A renderlo noto e' il dipartimento della Protezione civile.
Il presidente Majani ritiene "che la situazione creatasi a seguito della sentenza di ieri sui fatti dell'Aquila sia incompatibile con un sereno ed efficace svolgimento dei compiti della Commissione e con il suo ruolo di alta consulenza nei confronti degli organi dello Stato". Il dipartimento rende noto anche che il professor Mauro Dolce ha presentato le sue dimissioni da direttore dell'Ufficio III - Rischio sismico e vulcanico. All'esito dell'iter amministrativo previsto, il professore verra' assegnato ad altro incarico.
L'INTERVISTA/ GIAMPAOLO GIULIANI: "SENTENZA GIUSTA, FACCIA DA MONITO PER IL FUTURO"
"La trovo una sentenza giusta. E specifico che non riguarda un giudizio sulla scienza, ma sul comportamento di uomini che hanno rassicurato la popolazione nel momento in cui in città si erano verificati oltre 500 terremoti e già da una settimana alcune famiglie dormivano in macchina per la paura".
Così Giampaolo Giuliani, ricercatore su precursori sismici e terremoti ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, commenta con Affaritaliani.it la condanna a sei anni di reclusione per i componenti della commissione Grandi Rischi, in carica nel 2009, che avrebbero rassicurato gli aquilani circa l'improbabilità di una forte scossa sismica che invece si verificò alle 3.32 del 6 aprile di quell'anno. Giuliani è l'esperto che con le sue ricerche sul radon aveva studiato la serie di scosse a L'Aquila dando l'allarme prima della tragedia.
"Agli aquilani fu detto che non sarebbe arrivato un evento catastrofico - prosegue -. Ma, se è vero che un terremoto non si può prevedere, è altrettanto vero che non si può nemmeno prevedere che non avvenga.Questi giudici, comunque, non hanno sentenziato sulla responsabilità scientifica, questi esperti non sono stati giudicati come scienziati e non credo si possano sentire come Galileo. I giudici hanno invece sentenziato sulla mancanza di reponsabilità nei confronti delle persone di cui dovevano tutelare l'incolumità. Di fronte alla popolazione che chiedeva sostegno, non è stata presa in considerazione la possibilità di dare un aiuto e di mettere in allerta".
Avrebbero dovuto evacuare la città? "No, in questi casi i cittadini non vanno spostati da una città all'altra, ma vanno allertati. Ovvero, bisogna dire a quelli che vivono in edifici a rischio sismico di tenere alta la guardia: se si vede aumentare il numero e l'intensità delle scosse, meglio abbandonare la casa e mettersi al sicuro in strada".
La difesa dice che questa sentenza si potrebbe ripercuotere sulla pubblica amministrazione. "E' assurdo, non è onesto dire così. Io sono oroglioso di questi giudici che si sono districati in una situazione complessa tra diritto e scienza, mentre in Italia restano misteri irrisolti come Ustica o Bologna. In questi casi a distanza di trent'anni ancora non è stato indicato un responsabile. Credo invece che questa sentenza sia un esempio da tenere ben presente anche in futuro. Ai massimi livelli istituzionali ci vuole un atteggiamento prudente, responsabile, competente e onesto. Per citare un altro caso, anche dopo il primo sisma in Emilia vari scienziati dissero che la scossa più forte si era già verificata e invece ce ne fu una più forte. Questo non è l'atteggiamento corretto da tenere con la popolazione".
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MAIANI SI DIMETTE, "MANCA SERENITA'" -"Non credo che ci siano le condizioni idonee per poter proseguire il nostro lavoro con serenita'". Cosi' Luciano Maiani, presidente della Commissione Grandi Rischi, annuncia le sue dimissioni dal ruolo di capo della Commissione. "Avevamo gia' fatto presente che le condizioni in cui opera la commissione - ha aggiunto Maiani - non permettono di lavorare con tranquillita' e in serenita'. La commissione e' completamente disarmata. Per questo ritengo di interrompere il mio lavoro e insieme a me hanno consegnato la lettera di dimissioni anche il presidente emerito (Giuseppe Zamberletti) e il vicepresidente (Mauro Rosi)".
Il Presidente Maiani - si legge in una nota del Dipartimento della Protezione civile - ritiene "che la situazione creatasi a seguito della sentenza di ieri sui fatti dell'Aquila sia incompatibile con un sereno ed efficace svolgimento dei compiti della Commissione e con il suo ruolo di alta consulenza nei confronti degli organi dello Stato". Il Dipartimento, inoltre, informa che il professor Mauro Dolce ha presentato le sue dimissioni da direttore dell'Ufficio III - Rischio sismico e vulcanico. All'esito dell'iter amministrativo previsto, il professore verra' assegnato ad altro incarico.
GRANDI RISCHI; SI DIMETTE ANCHE ROBERTO VINCI (CNR) - Anche Roberto Vinci, direttore dell'Istituto per le tecnologie della costruzione del Cnr e componente della Commissione Grandi Rischi, ha comunicato le proprie dimissioni. Lo ha detto in una nota il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
I COMMENTI:
CANCELLIERI, GIUSTIZIA POTRA' MANIFESTARSI AL MEGLIO - E' "una vicenda drammatica" quella conclusasi ieri con la sentenza di condanna a carico dei sette componenti della commissione Grandi rischi per aver sottovaluto i rischi del forte terremoto poi verificatosi all'Aquila dopo uno sciame sismico durato giorni. Lo afferma il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, rispondendo ai giornalisti a Palermo. "La giustizia ha comunque i suoi tempi e potra' manifestarsi al meglio", ha aggiunto il ministro.
GRANDI RISCHI; SOLIDARIETA' ASSOARPA A DE BERNARDINIS - "L'Associazione delle Agenzie per la protezione ambientale (Assoarpa) esprime piena solidarieta' al presidente di Ispra Bernardo De Bernardinis, condannato per la sua attivita' di consulenza tecnico-scientifica al servizio dello Stato". A dichiararlo e' il presidente dell'Assoarpa Giorgio Assennato, rilevando che "la condanna evidenzia ancora una volta la debolezza degli organi tecnico-scientifici, autentici vasi di coccio nell'intersezione dei poteri forti. Le conseguenze saranno devastanti per il nostro Paese. Ad esempio, sara' molto difficile che gli scienziati accettino in futuro di uscire dalle torri eburnee accademiche per mettere al servizio dei decisori le proprie competenze - ha concluso - una pressione psicologica senza precedenti se non nelle ore piu' cupe del regime fascista o nella guerra alla scienza ai tempi di Galileo".
SCIENZIATI USA CONTRO SENTENZA L'AQUILA, "ASSURDA" - Dagli scienziati Usa e' arrivato un duro attacco alla sentenza che ha condannato a sei anni di carcere sette esperti della Commissione Grandi rischi per il sisma dell'Aquila. L'unione degli scienziati impegnati (Ucs), influente Ong americana, ha parlato di decisione "assurda e pericolosa" e ha chiesto un intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Critica anche l'Associazione americana per l'avanzamento della Scienza (AAAS) per la quale anni di ricerche hanno dimostrato che "non c'e' un metodo scientifico accettato per la previsione dei terremoti che possa essere usata in modo affidabile per avvertire i cittadini del disastro imminente". Di qui il pericolo che le condanne "rallentino le ricerche e blocchino il libero scambio di idee necessario per il progresso scientifico".
GASPARRI, ORA O FUGGI FUGGI INCARICHI O ALLARMISMO - "Di fronte a morte e distruzione, la gente puo' pensare che c'e' la questione di un documento firmato con superficialita', ma questo non giustifica una condanna a sei anni". E la conseguenza, prevede Maurizio Gasparri, sara' quella che "tutte le persone che hanno incarichi del genere li abbandoneranno oppure che prevarra' l'allarmismo, come e' successo Roma con le polemiche tra Comune e Protezione civile sulla neve", dice il capogruppo Pdl al Senato a proposito della condanna dei componenti della Commissione Grandi Rischi per il terremoto che devasto' l'Abruzzo nel 2009, parlando ad Agora' su Rai Tre.
VIETTI, SENTENZA GIUDICI L'AQUILA E' ESEMPLARE- Una "sentenza esemplare da un punto di vista della pena. Ora dovremo attendere gli altri gradi di giudizio per vedere se la valutazione espressa ieri dai giudici terra' anche in seguito". Cosi' il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, intervenendo a Radio anch'io, parla della sentenza di condanna emessa ieri a L'Aquila sulla commissione Grandi rischi per il terremoto che colpi' l'Abruzzo nel 2009.
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