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giovedì 29 novembre 2012

Punteruolo rosso nelle Eolie. La nota di Gugliotta e Rizzo e la relazione del dottor Cortese


Al Sindaco del Comune di Lipari
Rag. Marco Giorgianni
All’ Ass. all’ Ambiente
Arch. Gabriella Berzioli
 In seguito all’interessante studio effettuato dal Dott. Lorenzo Diego Cortese, che di seguito si allega, riguardo la pericolosità del Punteruolo Rosso, sfortunatamente  arrivato anche nelle nostre isole e che inizia a mietere tra le sue prime vittime palme pluridecennali, che da sempre abbellivano il nostro arredo urbano, si inoltra alle SS. VV. la presente, al fine di porre in  essere tutte le misure necessarie per scongiurare ulteriori casi.
 Certa di una vostra presa di coscienza al riguardo porgo Cordiali Saluti.
Dott.ssa Annarita Gugliotta ( Cons. Com. “Vento Eoliano”)
Avv. Francesco Rizzo (Fondatore "Vento Eoliano"

Comunicato sul Punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus)
Anche alle Eolie è arrivato il punteruolo rosso della palma. Questo coleottero ha già colpito alcune palme al centro di Lipari, a Marina Lunga e numerose palme nelle isole minori come ad esempio a Filicudi.
La presenza di quest’insetto, originario dell’Asia sud orientale, è stata segnalata in Sicilia per la prima volta nel 2005 e da allora si è diffuso in tutta l’isola procurando seri danni alle principali specie di palme ornamentali quali la Phoenix canariensis e la Phoenix dactylifera che costituiscono gran parte del verde pubblico.  
Quest’insetto è particolarmente vorace ed attivo sia di giorno che di notte, inoltre è un abile volatore, aspetto che costituisce un grave problema per i nostri spazi verdi. Il suo ciclo vitale, dall’uovo allo sfarfallamento, dura in media 82 giorni, mentre gli adulti vivono circa 2-3 mesi.
Per quanto riguarda la sintomatologia le piante colpite possono essere asintomatiche nel primo periodo però se non curate possono assumere un portamento della chioma cosiddetto a “ombrello aperto” e nello stadio terminale può portare alla morte e quindi al collasso della pianta.
L’individuazione della presenza del punteruolo rosso è molto difficoltosa e quindi si deve attuare una strategia basata su azioni di prevenzione (controllo della parte alta della chioma  attorno alla gemma apicale e potatura per verificare la presenza di gallerie scavate dall’insetto che rappresentano i varchi d’ingresso alla pianta) al fine di scongiurare azioni curative che sono complesse da attuare e nella maggior parte dei casi costose.
A questo fine è stato redatto il decreto di lotta obbligatoria al punteruolo rosso del 7 novembre 2007 che ha lo scopo di impedire l’introduzione all’interno del territorio nazionale dell’insetto, e quindi indirettamente delle palme attaccate, prevedendo la lotta al fine di contrastare l’insediamento con conseguente diffusione.
La metodologia di lotta più diffusa è quella chimica che viene realizzata con insetticidi che agiscono per contatto, nei casi di trattamento sulla chioma, e per ingestione quando si realizzano trattamenti endoterapici, cioè all’interno del rachide della palma, utilizzando insetticidi sistemici aventi come principio attivo Abamectina, Azadiractina o Deltametrina.
Si ricorda che un trattamento curativo tardivo è inutile per salvare la pianta e che i trattamenti chimici vanno realizzati da inizio primavera a metà autunno e che alla fine della stagione invernale vanno realizzate le potature per le quali è raccomandata fortemente la trinciatura e/o la bruciatura dei residui perché possono fungere da focolaio di infestazione. Inoltre, vanno attuate tutte le precauzioni per salvaguardare la salute della popolazione e degli operatori che realizzano tale compito.
Oggi si stanno vagliando altre metodologie di lotta, anche meno pericolose per l’ambiente e per l’uomo, quale l’uso di microonde, di trappole ai feromoni e l’uso di nematodi entomofagi come il Steinernema carpocapsae. Quest’ultima metodologia, secondo alcuni studi recenti, ha delle percentuali di successo del 90-100% perché riesce ad attaccare l’insetto in tutte le sue fasi di vita e non viene utilizzata solo come trattamento preventivo ma anche come curativo.
Il trattamento va realizzato, nella nostra zona, da fine inverno-inizio primavera e in autunno (cioè quando la temperatura va dai 15/20° C fino a 30°C) per 3 volte a distanza di 3 settimane.
In conclusione, le palme rappresentano una buona fetta  del nostro verde urbano e privato, caratterizzando fortemente il paesaggio delle zone costiere. Gli enti locali e la popolazione devono segnalare la presenza di piante attaccate al Servizio Fitosanitario Nazionale e Regionale e di concerto dovranno attuare le adeguate metodologie di lotta in modo da debellare l’insetto ed evitare che la presenza delle nostre palme venga seriamente compromessa. Solo così si potrà salvaguardare il nostro paesaggio.
Dott. Lorenzo Diego Cortese

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