Al Sindaco del Comune di Lipari
Rag. Marco Giorgianni
All’ Ass. all’ Ambiente
Arch. Gabriella Berzioli
In seguito all’interessante studio
effettuato dal Dott. Lorenzo Diego Cortese, che di seguito si allega, riguardo
la pericolosità del Punteruolo Rosso, sfortunatamente arrivato anche nelle nostre isole e che inizia
a mietere tra le sue prime vittime palme pluridecennali, che da sempre
abbellivano il nostro arredo urbano, si inoltra alle SS. VV. la presente, al
fine di porre in essere tutte le misure
necessarie per scongiurare ulteriori casi.
Certa di una vostra presa di coscienza al
riguardo porgo Cordiali Saluti.
Dott.ssa
Annarita Gugliotta ( Cons. Com. “Vento Eoliano”)
Avv. Francesco Rizzo (Fondatore "Vento Eoliano"
Comunicato sul Punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus)
Anche alle Eolie è arrivato il punteruolo
rosso della palma. Questo coleottero ha già colpito alcune palme al centro di
Lipari, a Marina Lunga e numerose palme nelle isole minori come ad esempio a Filicudi.
La presenza di quest’insetto, originario
dell’Asia sud orientale, è stata segnalata in Sicilia per la prima volta nel
2005 e da allora si è diffuso in tutta l’isola procurando seri danni alle
principali specie di palme ornamentali quali la Phoenix canariensis e la Phoenix
dactylifera che costituiscono gran parte del verde pubblico.
Quest’insetto è particolarmente vorace ed
attivo sia di giorno che di notte, inoltre è un abile volatore, aspetto che
costituisce un grave problema per i nostri spazi verdi. Il suo ciclo vitale,
dall’uovo allo sfarfallamento, dura in media 82 giorni, mentre gli adulti
vivono circa 2-3 mesi.
Per quanto riguarda la sintomatologia le
piante colpite possono essere asintomatiche nel primo periodo però se non
curate possono assumere un portamento della chioma cosiddetto a “ombrello
aperto” e nello stadio terminale può portare alla morte e quindi al collasso
della pianta.
L’individuazione della presenza del
punteruolo rosso è molto difficoltosa e quindi si deve attuare una strategia
basata su azioni di prevenzione (controllo della parte alta della chioma attorno alla gemma apicale e potatura per
verificare la presenza di gallerie scavate dall’insetto che rappresentano i
varchi d’ingresso alla pianta) al fine di scongiurare azioni curative che sono
complesse da attuare e nella maggior parte dei casi costose.
A questo fine è stato redatto il decreto
di lotta obbligatoria al punteruolo rosso del 7 novembre 2007 che ha lo scopo
di impedire l’introduzione all’interno del territorio nazionale dell’insetto, e
quindi indirettamente delle palme attaccate, prevedendo la lotta al fine di
contrastare l’insediamento con conseguente diffusione.
La metodologia di lotta più diffusa è
quella chimica che viene realizzata con insetticidi che agiscono per contatto,
nei casi di trattamento sulla chioma, e per ingestione quando si realizzano
trattamenti endoterapici, cioè all’interno del rachide della palma, utilizzando
insetticidi sistemici aventi come principio attivo Abamectina, Azadiractina
o Deltametrina.
Si ricorda che un trattamento curativo
tardivo è inutile per salvare la pianta e che i trattamenti chimici vanno
realizzati da inizio primavera a metà autunno e che alla fine della stagione
invernale vanno realizzate le potature per le quali è raccomandata fortemente
la trinciatura e/o la bruciatura dei residui perché possono fungere da focolaio
di infestazione. Inoltre, vanno attuate tutte le precauzioni per salvaguardare
la salute della popolazione e degli operatori che realizzano tale compito.
Oggi si stanno vagliando altre
metodologie di lotta, anche meno pericolose per l’ambiente e per l’uomo, quale
l’uso di microonde, di trappole ai feromoni e l’uso di nematodi entomofagi come
il Steinernema carpocapsae.
Quest’ultima metodologia, secondo alcuni studi recenti, ha delle percentuali di
successo del 90-100% perché riesce ad attaccare l’insetto in tutte le sue fasi
di vita e non viene utilizzata solo come trattamento preventivo ma anche come
curativo.
Il trattamento va realizzato, nella
nostra zona, da fine inverno-inizio primavera e in autunno (cioè quando la
temperatura va dai 15/20° C fino a 30°C) per 3 volte a distanza di 3 settimane.
In conclusione, le palme rappresentano
una buona fetta del nostro verde urbano
e privato, caratterizzando fortemente il paesaggio delle zone costiere. Gli
enti locali e la popolazione devono segnalare la presenza di piante attaccate
al Servizio Fitosanitario Nazionale e Regionale e di concerto dovranno attuare
le adeguate metodologie di lotta in modo da debellare l’insetto ed evitare che
la presenza delle nostre palme venga seriamente compromessa. Solo così si potrà
salvaguardare il nostro paesaggio.
Dott. Lorenzo Diego Cortese
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