Il nostro assessore al Turismo nelle sue interviste non fa altro che legare l'agenda degli eventi allo sviluppo del turismo alle Eolie.Vorrei rammentare che ci sono grandi eventi ed eventi turistici, ma la coincidenza tra le 2 tipologie non è così scontata perché non sempre un grande evento genera turisti.
Per esempio se non stiamo parlando di "grandi eventi" ben organizzati alla fine stiamo parlando del nulla. Domando: Perché un potenziale turista dovrebbe spendere centinaia di euro per arrivare a Lipari oltre che di tempo quando può partecipare a "grandi eventi sia in Italia che all'Estero in meno tempo e con pochi denari"?
Quindi per creare un grande evento e consolidarlo ci vogliono anni non mesi e nemmeno giorni. E' indispensabile porlo in un contesto "unico" (ognuno di noi ricorda il festival delle Eolie organizzato nelle cave di pomice) che per nostra fortuna e per dono di Dio a noi non mancano.
Poi l'Assessore ci parla di sviluppo dell'immagine e del brand Eolie. Argomento invece molto importante per le Eolie.
Gli elementi di programmazione su questo argomento li trova ben definiti nel Piano di Gestione UNESCO. Basta parlare di istituzione del Parco Nazionale, delle Aree Marine Protette, della Riconversione delle aree dismesse delle cave di pomice e tanto altro.
In parallelo all'avvio di tutti questi progetti, che tendenzialmente hanno come obiettivo il ripristino di un "ambiente più isolano" e non quello snaturato di un ammasso di cemento sia sulla terra ferma e forse anche in mare, deve Lei Assessore insieme al Sindaco occuparsi dei trasporti e dei servizi collegati.
Il tempo che si impiega per arrivare in una destinazione turistica e' elemento di estremo interesse per il potenziale turista.
Ritengo comunque indispensabile procedere prima di tutto con un'analisi dei fabbisogni per sviluppare il turismo alle Eolie. Mi raccomando il fabbisogno che deve essere soddisfatto non e' quello di alcuni ma di tutti.
Ultima raccomandazione: Dobbiamo sempre lasciare vivibile il territorio per i residenti che devono trovare nel turismo fonte di guadagno per il sostentamento della propria famiglia e di crescita culturale.
Come vede c'e molto da lavorare "ma non da lontano ma sul territorio". Per comprendere i fabbisogni e trasformarli in base progettuale all'interno di un piano di programmazione turistica, bisogna aprire un dialogo con gli operatori turistici, commercianti, ristoratori, con le compagnie di navigazione, con le associazioni culturali, con le scuole (per la formazione del personale). Per fare questo ci vogliono mesi e forse anche anni.
Un prospetto di crescita nell'arco temporale di tre anni come da lei dichiarato in un contesto come quello attuale mi sembra pura utopia.
Meglio un passo alla volta ed una crescita del 10% all'anno fino alla data di entrata a regime del nuovo (vero) piano di sviluppo delle Eolie.
Angelo Sidoti
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