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giovedì 18 luglio 2013

Formazione a Messina. Procura chiede custodia cautelare in carcere per 4 degli indagati

La Procura di Messina ha proposto appello nei confronti del provvedimento del Gip Giovanni De Marco, che aveva rigettato la richiesta custodia cautelare in carcere per quattro degli indagati, concedendo invece solo i domiciliari.La procura ha chiesto anche gli arresti domiciliari, negati dal Gip, per Elena Schirò, cognata del deputato del Pd Francantonio Genovese e moglie del deputato regionale, Franco Rinaldi, e per Salvatore Giuffré. Secondo i pm le condotte reiterate e criminose portate aventi dagli indagati necessitano di una misura cautelare più rigorosa. Il tribunale del riesame deciderà nei prossimi giorni dopo che sarà fissata l’udienza che si svolgerà in contraddittorio.
Nell’inchiesta sono state arrestate ieri dieci persone accusate di aver gonfiato delle fatture per accaparrare i soldi pubblici per i corsi di formazione professionale gestiti dagli enti Aram e Lumen che fanno riferimento alle famiglie Genovese-Rinaldi e Ancol della famiglia Buzzanca.

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