Alla Regione Sicilia i 55 milioni di euro che lo Stato garantisce ogni anno a Siremar per sovvenzionare i collegamenti via traghetto con le isole minori sono probabilmente sembrati insufficienti, e così l’ente di governo locale ha deciso di fare la sua parte.
UNA LEGGE REGIONALE PER STANZIARE I FONDI. Con la legge regionale 15 maggio 2013, n. 9 (all’articolo 51), l’Assemblea legislativa siciliana ha quindi stanziato un totale di circa 190 milioni di euro, che dovranno essere distribuiti agli armatori privati tramite diverse gare pubbliche europee per operare nuovi servizi marittimi, dedicati al trasporto di passeggeri e rotabili con navi ro-ro, e a quello di passeggeri con aliscafi ad alta velocità, a partire dall’estate appena iniziata e per i prossimi 2 anni (2014 e 2015).
NIENTE GARE PER LA STAGIONE IN CORSO. Di tutto l’ammontare di fondi regionali, 18,5 milioni sono già serviti a coprire la stagione estiva 2013 attraverso procedure negoziali e non tramite gare pubbliche: Ustica Lines ha così ottenuto una proroga del precedente contratto per i collegamenti tramite aliscafo in tutti gli arcipelaghi siciliani che vale 7,5 milioni di euro. Per quanto riguarda invece i servizi effettuati tramite traghetti ro-ro tradizionali, le procedure negoziali hanno raggiunto la seguente suddivisione: 470.000 euro a Traghetti delle Isole per servire le Egadi, 2,6 milioni alla stessa società per i servizi con Pantelleria e circa 1 milione per l’isola di Ustica a NGI (del gruppo Caronte & Tourist della famiglia di armatori Matacena), che ha poi beneficiato di una proroga dell’attuale contratto per le isole Eolie, la cui scadenza è stata posticipata dal 30 giungo al 30 novembre 2013, con il conferimento di ulteriori 4 milioni di euro.
BANDI PUBBLICI PER IL BIENNIO 2014-2015. Archiviata quindi l’emergenza relativa alla stagione in corso, la Regione ha pubblicato i bandi di gara per aggiudicare i circa 86 milioni di euro annui garantiti in relazione agli anni 2014 e 2015, con l’obbiettivo di effettuare le aste al ribasso il prossimo 11 settembre. I servizi ro-ro sono stati scomposti in 4 lotti: il primo, per i collegamenti con le isole Egadi, mette ‘in palio’ 1,1 milioni di euro; il secondo, relativo alle Eolie, prevede una base d’asta (al ribasso) di 5 milioni; il terzo, riferito ai collegamenti con Pantelleria, prevede di partire da 6,3 milioni di euro mentre il quarto lotto, per i servizi con Ustica, ha una base d’asta di 2,4 milioni di euro. Non sono ancora stati pubblicati, invece, i bandi relativi ai servizi di collegamento da operare tramite aliscafi, che però prevedono circa 45 milioni all’anno di finanziamenti regionali per 3 linee con le isole Egadi e 5 con le Eolie.
QUELLA COINCIDENZA CON LE ROTTE SIREMAR. Le stesse rotte di Siremar Questi 190 milioni di fondi regionali vanno a sommarsi ai 55 all’anno che lo stato garantisce a Siremar – compagnia privatizzata lo scorso anno e oggi controllata da un consorzio di operatori guidati dall’armatore partenopeo Salvatore Lauro – in base ad un’apposita Convenzione, siglata nel 2012 e valida per 12 anni, con lo scopo di garantire la continuità di servizio su rotte sostanzialmente analoghe a quelle che la Regione ha appena messo a gara. «Ma non si tratta di una sovrapposizione», spiega Salvatrice Severino, Dirigente Responsabile del Servizio Trasporto regionale aereo e marittimo della Regione Sicilia. «Siremar da sola non riesce a soddisfare tutta la domanda di trasporto, e comunque i nostri bandi di gara, che sono ed evidenza pubblica europea come chiede Bruxelles, si basano sulla legge regionale n.12 del 2002, che stabilisce la competenza regionale in materia di trasporto marittimo locale, anch’essa già ampiamente approvata dalle istituzioni comunitarie».
LENTE EUROPEA SULLE CONVENZIONI. Diverso, invece, il discorso per la Convenzione di Siremar, così come per quella di Tirrenia (che ha struttura analoga), su cui pende ancora un giudizio dell’Antitrust europeo, convinto – come ha spiegato in una lettera diffusa lo scorso marzo – che le modalità di privatizzazione dell’ex gruppo marittimo pubblico e le seguenti convenzioni attivate con i nuovi acquirenti privati, costituiscano di fatti un aiuto di stato contrario alla normativa comunitaria in materia di concorrenza e libero mercato.
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