Il Centro Giovanile non è solo un luogo per giocare, ma principalmente è una realtà cristiana. Ciò che infatti la caratterizza non è tanto il suo aspetto più conosciuto poichè più visibile, ossia la sala ricreativa, ma quanto la frequenza dei ragazzi alla messa domenicale e agli incontri di catechesi. Quello che noi animatori cerchiamo di fare è di portare questi ragazzi alla Chiesa. Ma in tutto questo lavoro ci chiediamo: dove e come la Chiesa cerca i giovani? Sicuramente non è facile parlare di fede oggi dove tutto ciò che conta è l’avere, più che l’essere. E sembra che anche la Chiesa sia stata contagiata in questo: è bello avere tanti giovani che animano la novena, è bello avere un recital, è bello pavoneggiarsi di fronte al mondo con la presenza e l’entusiasmo dei ragazzi che aderiscono a queste attività…ma dove sono i sacerdoti? Siamo consapevoli che non possiamo chiedere ai sacerdoti presenti sulla nostra isola di fare più di quello che già fanno: le esigenze dei fedeli sono tante e loro sono in pochi. Ma allora chi si deve occupare della spiritualità di questi ragazzi? Chi può ascoltare le loro mille domande i loro dubbi e le loro critiche sulla Chiesa stessa? Una Chiesa che non si occupa dei giovani, che non mette al primo posto la loro crescita spirituale è una Chiesa destinata a rimanere vecchia. C’è sempre più bisogno di esempi concreti per i ragazzi: basta con le parole ci vogliono i fatti, ci vogliono sacerdoti che spendono il loro tempo in mezzo ai giovani, che abbiano voglia di condividere ore intere con loro, che abbiano voglia di giocare con loro e soprattutto di parlare. Se questo non accade perché ci meravigliamo che dopo la prima comunione i ragazzi scompaiono dalle chiese?
Alla prossima puntata dal titolo “IL BALLETTO DELLE RESPONSABILITÀ ”
Gli animatori del Centro Giovanile di Lipari.
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