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mercoledì 29 gennaio 2014

“PER IL GOVERNO LA FINANZIARIA È VALIDA” CROCETTA “RACCONTA” IL VERTICE ROMANO. DOMANI SI RIUNISCE TAVOLO TECNICO

“I ministeri hanno studiato la validità della nostra manovra. Il governo nella sua totalità ha riconosciuto che la nostra finanziaria è valida, è certa per quanto riguarda le entrate, fa tagli rigorosissimi e ci sono forme innovative come il salario di solidarietà”. Lo afferma il presidente della Regione, Rosario Crocetta, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla legge finanziaria siciliana impugnata dal Commissario dello Stato. “La questione attiene i vecchi comportamenti di governi che hanno sperperato”, aggiunge Crocetta.
“I rappresentanti del governo nazionale hanno affermato che la manovra 2014 non solo ottiene il pareggio dei conti”, dice Crocetta, “ma che è anche una manovra di grande valore sociale e di rilancio dello sviluppo, sostenendo che i tagli avrebbero conseguenze drammatiche sul piano non solo regionale ma anche nazionale”. Al tavolo tecnico di domani al ministero degli Affari regionali, fa sapere Crocetta, parteciperanno l’assessore Bianchi e il commissario dello Stato, alla presenza del ministro Del Rio “per individuare immediate soluzioni prima della pubblicazione del bilancio”. Il governatore ha suggerito al ministero l’emanazione di un decreto che consenta a tutte le regioni di ricostituire il fondo rischi per i residui attivi con un piano costituito dall’acquisto di titoli dello Stato non negoziabili, “che avrebbero l’effetto di rendere stabile il bilancio rispetto ai rischi ma anche contribuire al risanamento nazionale attraverso l’incremento del valore del rating dei buoni dello Stato”.
A conclusione dell’incontro romano, Crocetta e gli assessori si sono dichiarati “soddisfatti per le risposte del governo” e “fiduciosi sulla possibilità di trovare soluzioni”. Inoltre Crocetta raccomanda “a tutti i lavoratori e alle famiglie” “un atteggiamento responsabile per evitare che possano esserci degenerazioni che possano compromettere l’ordine pubblico, riconoscendo il diritto alla libera manifestazione di pensiero ma escludendo episodi di rabbia e violenza. I governi stanno lavorando per trovare una rapida soluzione”.
La riunione è durata circa 40 minuti. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, Gianpiero D’Alia, il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Graziano Delrio, un rappresentante del Mef i parlamentari siciliani Renato Schifani (Ncd) e Davide Faraone della segreteria del Pd, e l’assessore siciliano al Bilancio, Luca Bianchi.
Il ministro per la Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia, al termine dell’incontro, ha dichiarato che servono “strumenti per garantire i servizi essenziali alla Sicilia e un percorso virtuoso di risanamento che la Regione ha già iniziato, ma che deve portare avanti con determinazione e costanza”. Nel corso del tavolo tecnico che si riunirà domani “si farà una verifica voce per voce per individuare soluzioni che da un lato garantiscano che si possano spendere queste risorse e dall’altra vi sia anche la garanzia che non vi siano buchi nel bilancio della Regione. È questo lo scopo del tavolo tecnico. Il tavolo vedrà la collaborazione del ministero dell’Economia per quanto riguarda i residui attivi”, spiega D’Alia.
Occorre, per quanto riguarda i residui attivi “un’azione di accertamento e di verifica considerato che gran parte, circa 12 miliardi di euro, riguardano lo storico contenzioso tra lo Stato e la Regione”. Al tavolo si affronterà anche il tema “dell’armonizzazione dei bilanci pubblici, dello Stato delle Regioni e delle Autonomie, che è un obiettivo del Governo per rendere più trasparenti i bilanci e soprattutto renderli assolutamente interoperabili dal punto di vista della finanza pubblica, che è la cosa più importante”. Secondo D’Alia “nel giro di qualche giorno ci saranno risultati concreti e positivi per la Regione”.
“Il Commissario dello Stato  - ha detto, inoltre, il ministro – come tutti è criticabile, ma va rispettata la sua funzione costituzionale e statuaria. Le critiche sono legittime, ma ognuno fa il suo mestiere, il Commissario si è fatto carico di garantire la stabilità dei conti pubblici e prima di lui lo ha fatto la Corte dei Conti, la cui relazione in sede di approvazione del consultivo della Regione siciliana non è stata molto clemente. Ovviamente si pagano scelte sbagliate del passato ed è giusto che questo governo regionale vada avanti sulla strada del risanamento e su questo il governo centrale intende assecondarlo”.

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